Perché non arriva la riforma

Il governo non sa ancora quanto vuole spendere per aiutare i disoccupati

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Il ministro del Lavoro Orlando aveva promesso i nuovi ammortizzatori sociali in due settimane. Ma costano parecchio e adesso si parla di ottobre

  • «È complicato». Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha motivato così in un'intervista il crescente ritardo della riforma degli ammortizzatori sociali.
  • Il documento dei cinque consulenti dell’ex ministra Nunzia Catalfo indica una cifra tra i 10 e i 20 miliardi all'anno. Orlando ora dice che quel documento è «condivisibile ma molto ambizioso», dove ambizioso significa costoso.
  • Il premier Mario Draghi ha detto che per lo stato adesso «non è il momento di chiedere ma di dare». Ma la riforma che allarghi le protezioni non può che costare molto. Il ministro Franceschini intanto sta lavorando a nuove forme di sussidi per i lavoratori intermittenti dello spettacolo.

«È complicato» è un modo elegante di giustificare la propria lentezza di fronte a una decisione da prendere. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha motivato così in un’intervista il crescente ritardo della riforma degli ammortizzatori sociali, pure annunciata con rulli di tamburo da tutti gli ultimi governi, e qualificata come assolutamente necessaria da quando è intervenuta la pandemia ad aggravare il disastro del mercato del lavoro. La faccenda è effettivamente complicatissima, deve tenere

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