Ancora assemblee a porte chiuse

Grandi imprese e banche italiane snobbano ancora una volta gli azionisti

  • Nell’era dello shareholder capitalism, ossia l’accumulazione di capitale di matrice finanziaria da parte di piccoli e grandi investitori tramite aziende quotate, spesso le assemblee degli azionisti sono state decantate come il nuovo tempio della democrazia. Nella realtà si sono ridotti spesso a consessi stanchi e retorici.
  • Nel nostro paese sono ben poche le possibilità di avere scambi franchi e diretti con gli amministratori delegati delle grandi società per azioni. Il decreto Milleproroghe proroga la possibilità di tenere le assemblee a porte chiuse.
  • Una scusa per non rendere accessibile gli incontri a questi azionisti “critici” che di sicuro non avrebbero influito sull’esito delle votazioni assembleari.

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