- La Camera dei deputati ieri ha approvato l’ultima versione della finanziaria mettendo fine alla battaglia interna alla maggioranza di governo su banca Monte dei Paschi di Siena.
- Da una parte sono state confermate le norme salva-banche, ma, accanto a queste, è arrivato l’emendamento salva-faccia per quella parte di maggioranza che per settimane ha frenato l’operazione tentando di limitare i generosi incentivi alle fusioni.
Il braccio di ferro politico è terminato quando il ministero dell’Economia ha serrato i ranghi e il consiglio di amministrazione di Monte Paschi ha varato un piano industriale basato sugli impegni alla privatizzazione.
Doveva essere un emendamento salva-faccia da affiancare a una legge di bilancio salva-banche, ma non è riuscito granché. La Camera dei deputati ieri ha approvato l’ultima versione della finanziaria mettendo fine alla battaglia interna alla maggioranza di governo su banca Monte dei Paschi di Siena e a cui è legato anche il destino di Unicredit, la seconda banca italiana. Da una parte sono state confermate le norme salva-banche, un pacchetto di incentivi che in caso di aggregazione riconosce le pe



