- Non è un accordo ambizioso ma è un accordo, e dopo anni di tentativi si tratta davvero di una svolta. Al G7 di Londra i ministri delle finanze hanno concluso una intesa per una tassazione minima globale sulle corporation.
- Le multinazionali devono pagare le tasse nei paesi in cui operano, non solo dove stabiliscono il loro quartier generale. E il livello minimo di tassazione da adottare nei vari paesi è al 15 per cento.
- Ecco cosa ha consentito di sbloccare i negoziati (Biden e la necessità di una ripresa post-Covid), la posta in gioco (molti soldi), e cosa succede ora (a cominciare dall’Ue).
Per ora sono d’accordo Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Canada, Giappone, e inoltre Londra dove oggi il G7 ha raggiunto l’intesa. Il prossimo passo sarà estendere il club dei consenzienti al G20, che si terrà a Venezia a luglio. La tassazione globale delle multinazionali non è più una vaga ambizione, come è sembrato in tutti questi anni: è dal 2013 che i negoziati erano insabbiati. L’accordo L’intesa siglata oggi dai sette ministri delle Finanze è basata su due pilastri. Il primo


