I giornalisti del Sole 24 Ore hanno sfiduciato il direttore Fabio Tamburini dopo uno scontro al vetriolo che ha visto il comitato di redazione, cioè i rappresentanti sindacali dei giornalisti, esprimere il dissenso sulle scelta di pubblicare in un mese 25, tra articoli ed interviste, scritte o rivolte ai dirigenti confindustriali cioè all’editore del quotidiano. 

Il direttore aveva risposto alle pubbliche critiche scrivendo che i firmatari del comunicato avrebbero dovuto vergognarsi, l’azienda guidata da Giuseppe Cerbone e presieduta da Edoardo Garrone, aveva giudicato il comunicato del sindacato interno un modo di «travalicare la normale dialettica sindacale».

Questa mattina trentatré giornalisti sui 197 della redazione, tra i quali figurano i vertici di cinque redazioni del giornale, hanno fatto sapere di non voler partecipare al voto, in protesta con le modalità con cui era organizzato.

Causa pandemia il comitato di redazione ha demandato lo spoglio al presidente dell’associazione lombarda giornalisti, cioè il sindacato territoriale della categoria, che è quindi incaricato di verificarne regolarità, dopo aver ricevuto la lista dei nominativi e delle mail dei partecipanti.

Secondo i firmatari dell’appello questa operazione  di “smart voting” affidata al sindacato locale «non garantisce la libertà e la segretezza del voto e neanche la certezza degli esiti». In particolare il presidente della Associazione lombarda dei giornalisti non era tenuto al segreto, quindi spiegavano la segretezza è affidata al suo «buon cuore».  

Per questo il gruppo, in una mail inviata sia ai rappresentanti sindacali con in copia il direttore ha chiesto «di sospendere il voto e, per essere corretti, convocare un’assemblea che ne stabilisca le modalità». 

Come alternativa c’era la possibilità di affidarsi a un notaio. Cosa che peraltro era già stata fatta, mesi addietro, quando Il Sole si era rivolto ad Angelo Busani.

Noto professionista, tra i massimi esperti tributari italiani, Busani è recentemente salito alla ribalta per aver gestito il trust del cognato del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, coinvolto nel famoso caso dei camici destinati regione Lombardia, per i rapporti con il commercialista della Lega agli arresti domiciliari Michele Scillieri, o per le rassicurazioni date al telefono all’avvocato di Roberto Maroni sul fatto «che i soldi non sono più sul conto della Lega». Come si legge sul curriculum pubblicato sul suo sito, Busani collabora stabilmente con il gruppo editoriale Sole 24 Ore dalla fine degli anni Ottanta, per il quotidiano ha firmato diverse migliaia di articoli, è membro del comitato Scientifico della rivista “Norme&Tributi Mese” e dal 2015  anche editorialista. 

Il comitato di redazione in ogni caso ha mantenuto la scelta di affidarsi al sindacato dei giornalisti, quindi all’associazione lombarda della stampa.

Al voto hanno partecipato 135 giornalisti su 200. Lo spoglio dei voti si è concluso con 97 no al gradimento, 16 sì, 19 astenuti, due schede bianche e un voto nullo. Gli ultimi direttori “sfiduciati” durante il loro mandato erano stati Gianni Riotta, con il 70 per cento dei no, Napoletano con il 74,4 per cento e oggi Tamburini con il 71, 8 per cento.

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