Ho letto sul più diffuso quotidiano finanziario che un Etf Esg legato alle società più impegnate nella sostenibilità nelle scorse settimane è crollato del 91 per cento perché il suo più importante detentore, un fondo pensione norvegese mi pare, ha deciso di uscire e fare cassa.

La cosa mi ha molto turbato perché da qualche tempo avevo spostato i miei investimenti dai carissimi fondi collocati dalla mia banca agli Etf molto più economici (e per questo quasi sempre più performanti) e pure Esg. Ora il mio ex promotore finanziario mi ha fatto notare naturalmente che lui mi aveva avvisato e che «gli Etf sono illiquidi e passivi e molto rischiosi» e non so più se ho fatto bene ad acquistare questi strumenti, anche perché ho visto che su alcuni siti alcuni giornalisti famosi hanno ripreso la notizia.

Cosa è successo? È possibile che un Etf si azzeri così rapidamente? Devo preoccuparmi?

M.


Gentile M,

la voglio subito tranquillizzare e dire che quanto ha letto è una mezza bufala provocata da un titolo acchiappa click. E questa breve notizia dell’Etf green quasi azzerato con titolo a effetto è stata poi in effetti ripresa e amplificata anche da altri siti e giornalisti perché, come si sa, le notizie cattive scacciano quelle buone.

Partiamo dal fatto e dalla notizia vera pubblicata credo per la prima volta dall’agenzia finanziaria Bloomberg a fine dicembre. Nei due giorni precedenti la Vigilia di Natale una compagnia assicuratrice norvegese, Ilmarinen, che aveva investito sull’Erf iShares Esg Msci Em Leaders (con ticker Ldem) ha deciso di uscire e liquidare la posizione.

Gli assicuratori scandinavi avevano investito circa 600 milioni di dollari dei loro clienti in questo Etf che era stato lanciato nel febbraio 2020 (poco prima dello scoppio della pandemia globale) e dopo quasi due anni hanno deciso di uscirne portandosi a casa quanto investito più circa un centinaio di milioni di euro mal contati fra dividendi percepiti e salita dei corsi.

Di questo Etf erano di fatto i principali sottoscrittori e quindi le masse sotto gestione di questo fondo, quando la compagnia assicuratrice norvegese Ilmarinen è uscita, sono crollate del 91 per cento, poiché sono passate da 803 milioni del 21 dicembre, secondo Bloomberg a 69 milioni di dollari nei giorni successivi all’uscita. Ovviamente le masse di un Etf sono una cosa (l’ammontare delle sottoscrizioni) e la performance dello strumento un’altra ma evidentemente qualcuno ha confuso i due concetti.

Il senso della perdita

L’Etf iShares Esg Msci Em Leaders replica l’andamento dei titoli dei mercati emergenti a grande e media capitalizzazione (circa 500 titoli) che soddisfano determinati criteri ambientali, sociali e di governance, il cosiddetto acronimo Esg, sempre più in voga nel mondo degli investimenti.

L’Etf amico dell’ambiente è stato nemico dell’investitore? Leggendo il titolo del Sole 24 Ore “Il fondo disinveste, l’Etf green crolla del 91 per cento” scritto a caratteri grandi e ribadito il concetto che “l’Etf perde il 91 per cento” non sembra esserci alcun dubbio. Infatti, alcuni opinionisti di peso e blogger riprendendo la notizia hanno scritto: “Alla fine di dicembre 2021 un fondo Etf di una grande casa, specializzato sulle aziende “verdi” e “sostenibili” collocate sui mercati emergenti, ha perso in una sola notte il 91 per cento del valore. Il crollo ha fatto notizia”.

Peccato che quello che è diminuito del 91 per cento sono state le masse sotto gestione ma non certo il prezzo dell’Etf che in quei giorni è sceso di pochissimi punti percentuali, in sintonia con il mercato. Anche perché i titoli contenuti dentro questo Etf sono alcune fra le più importanti società del mondo come capitalizzazione ovvero Taiwan semiconductor manufacturing company (la più grande fabbrica indipendente di semiconduttori al mondo), Tencent (colosso tech specializzato in social media), Alibaba (la più grande piattaforma di commercio elettronico in Asia), Meituan (tech e consegne).

Leggende metropolitane

Quando si acquista un fondo tradizionale o un Etf si acquista di fatto un paniere di titoli. E l’andamento del fondo o dell’Etf si muove principalmente secondo l’andamento dei titoli sottostanti e le percentuali detenute. Se il gestore riceve una richiesta di riscatti procederà alla vendita dei titoli sul mercato e se questi sono titoli liquidi o molto liquidi ovvero di facile smobilizzo (come avviene sicuramente in questo fondo) la cosa non è un gran problema e dopo pochi giorni il venditore riceverà sul proprio conto il controvalore calcolato in base ai prezzi di smobilizzo.

Riguardo chi in buona o mala fede ha ripreso la notizia e l’ha fatto circolare purtroppo questo è quello che passa il convento e purtroppo le fake news o le notizie riprese in maniera imprecisa hanno spesso più diffusione delle notizie vere. Nel mondo finanziario l’asimmetria informativa (ovvero la distanza fra chi sa e non sa) è miele per chi vuole vendere in modo opaco, e quindi scorretto, senza dare la massima trasparenza ai risparmiatori riguardo costi e confronti omogenei di strumenti o prodotti finanziari. Sugli Etf poi si sprecano vere e proprie leggende metropolitane. In banca c’è chi li sconsiglia perché sono “pericolosi” e “illiquidi” (testimonianza che ci ha girato più di un risparmiatore).

Chi vende fondi d’investimento e polizze finanziarie (l’attività più proficua per banche e reti) dice addirittura che i guadagni degli ETF si devono portare in dichiarazione dei redditi perché spesso non sono fiscalmente armonizzati. Peccato che sulla Borsa italiana sono quotati oltre 1.500 Etf e non si capisce perché il risparmiatore nostrano dovrebbe comprarsi proprio quelli.

Il costo di gestione

Le differenze fra fondi d'investimento (o sicav) ed Etf sono nel tempo diventate sempre più sottili e sfumate e la vera e grande differenza tra i due strumenti è soprattutto il costo di gestione. Ovvero, quanto costa al risparmiatore all’anno.

Nei fondi il costo è maxi, perché va finanziata la piramide dei venditori. Negli Eft è invece mini (lo 0,16 per cento l’anno nell’Etf contro il 2 per cento medio dei fondi della stessa categoria) poiché non è previsto il ristorno delle commissioni per chi li consiglia.

Ed è la ragione principale perché in banca raramente sono proposti allo sportello o dai private banker. Ed è anche questa la ragione principale per cui i rendimenti degli Etf sono, in oltre l’80 per cento dei casi, superiori ai fondi d’investimento secondo tutte le ricerche.

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