- Prima la crisi finanziaria e quella dei debiti sovrani, poi la presidenza Trump, quindi la pandemia, infine Putin e la guerra in Ucraina, hanno tutti concorso a dare un colpo definitivo alla globalizzazione.
- È così che siamo passati dall’ipotesi (mi scuso per gli anglicismi che qualche politico vorrebbe sanzionare) della slowbalization, ossia un semplice rallentamento, a quella di una vera deglobalizzazione, ossia la fine della globalizzazione.
- L’obiettivo si è spostato sulla sicurezza sia economica, ossia la certezza di disporre dei prodotti necessari, sia politica e militare, ossia la certezza di non favorire lo sviluppo di tecnologie aggressive da parte di sistemi politici avversari.
Prima la crisi finanziaria e quella dei debiti sovrani, poi la presidenza Trump, quindi la pandemia, infine Putin e la guerra in Ucraina, hanno tutti concorso a dare un colpo definitivo alla globalizzazione, nata con la prima crisi da petrolio, culminata con il crollo dell’Urss e l’ingresso della Cina nel Wto e che aveva imperato per oltre 30 anni. È così che siamo passati dall’ipotesi (mi scuso per gli anglicismi che qualche politico vorrebbe sanzionare) della slowbalization, ossia un semplice



