Immagina di aver risposto a un annuncio nel 2005 per una piccola azienda che si chiamava EureKasa a Milano, erano otto dipendenti compreso l’amministratore delegato. Un’azienda che voleva rivoluzionare il mercato immobiliare a Milano, dall’idea di tre amici che vogliono mettere in contatto direttamente chi vuole comprare casa e chi la vuole vendere costruendo una grande vetrina virtuale sul web.

È il momento in cui Facebook sta letteralmente esplodendo e l’internet diventa sempre di più il luogo dove fare affari oltre che socializzare. Hai vent’anni o poco più in quell’azienda fai tutto dalla segreteria fino ad arrivare al web design e web marketing. L’azienda cresce sempre di più fino ad avere 180 dipendenti su Milano un altro centinaio a Roma ed essere nel 2022 leader del mercato, pubblicità in tv, grandi cartelli nelle stazioni e un fatturato, nel 2021, di 71 milioni di euro con utile di 33 milioni.

Immagina che un giorno ti arrivi una lettera che ti dice che tra un mese e mezzo ti devi trasferire a Roma. Di anni ne hai però oltre 40, un mutuo e dei bambini piccoli, l’unica cosa che non è cambiata è il tuo stipendio ancora 1400 euro al mese.

Impossibile pensare di pagare anche un affitto a Roma e il mutuo a Milano. L’alternativa la dà l’azienda: due anni di Naspi con qualche soldo in più messo dalla web company, spiccioli. E dopo due anni che fai? Con la crisi di adesso e con l’età che avanza?Questo è quello che sta succedendo a 35 lavoratrici e 13 lavoratori del colosso del web marketing immobiliare Immobiliare.it. Quello della casa con le braccia che nelle pubblicità in tv porta le famiglie italiane nelle loro nuove case accoglienti e che, negli spot più recenti, si accompagna a un novello Watson gabbando nelle ricerche perfino Sherlock Holmes.

Le lettere

A settembre sono arrivate a 48 dipendenti le lettere che dicevano che il 2 novembre avrebbero dovuto iniziare a lavorare a Roma. I sindacati però hanno organizzato scioperi e presidi, e giovedì 27 ottobre in un incontro in prefettura tra azienda e parti sociali si è riusciti a rinviare il termine al prossimo 7 novembre.

In cambio Immobiliare.it ha ottenuto una settimana di pace sociale ovvero niente interviste ai giornali o tv che comunque si sono mossi solo a livello locale, visto che Immobiliare.it è un inserzionista fortissimo.

«È una situazione incredibile che assomiglia tanto a un licenziamento mascherato, anche perché queste persone hanno lavorato per due anni in smart working, si occupano di web marketing e web design. Non hanno nessun bisogno di lavorare in presenza - dice Paola Bocci, consigliera regionale Pd componente della Commissione Lavoro e attività produttive – L’azienda con ha giustificato il trasferimento con la necessità di ampliare il mercato al centro sud. Ma già questi ragazzi lavorano con la Liguria, con l’Emilia Romagna da Milano, fanno tutto a distanza».

In regione Lombardia è stata anche organizzata un’audizione in commissione lavoro, la proprietà ha chiesto e ottenuto di farla a porte chiuse. «È la prima volta che mi capita che un’azienda chieda una commissione secretata», dice Bocci.

Le persone più fragili

Le persone che dovrebbero essere trasferite sono non solo in maggioranza donne, 35 su 48, ma risultano anche essere le persone più fragili e addirittura appartenenti a categorie protette. «Ci sono neo mamme, almeno tre donne incinta, caregiver, persone con invalidità al 100 per cento e con la 104 (la legge che regola assistenza e integrazione delle persone con handicap, ndr), molte hanno un’anzianità di 15 anni nella stessa azienda e soprattutto sono il 95 per cento degli iscritti al sindacato», dice Bocci e conclude: «Non è accettabile che l’azienda non abbia neanche fatto un’indagine conoscitiva per capire se c’era effettivamente qualcuno che poteva, voleva trasferirsi a Roma e hanno preso invece persone fragili, come se volessero liberarsi delle persone più complicate»

Attualmente solo setto – otto persone hanno accettato un accordo economico di fuori uscita per non trasferirsi, ma la maggior parte ha impugnato il trasferimento di fronte al giudice del lavoro. Il 2, il 3 e il 10 novembre ci sono le prime udienze per sospendere i trasferimenti temporaneamente e poter svolgere con più calma le cause di lavoro.

«L’azienda ha colpito donne che stavano lì da molti anni – spiega l’avvocato Gian Paolo Valcavi che difende gratuitamente quattro persone – alcune hanno effettivamente subito uno shock, come se fossero state tradite dal compagno di una vita. Probabilmente l’azienda contava sul fatto che non è facile fare opposizione sia economicamente che psicologicamente. Anche perché gli stipendi non sono alti e ci sono tanti part-time». Una di queste persone è una signora in carrozzina che prende 700 euro al mese e che tutti i giorni viene accompagnata al lavoro dalla madre.

L’azienda dice a Domani che «ha sempre avuto a mente la responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e si è impegnata fattivamente in queste settimane per trovare il migliore assetto nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

Preferiamo però non aggiungere altro per rispettare la pace sociale concordata ieri (venerdì 28 ottobre) in prefettura con tutte le parti sociali, in vista del prossimo incontro sindacale del 7 novembre, in cui confidiamo molto».

30 iscritti al sindacato su 32

Perché il 7 novembre? Perché l’8 c’è un’altra udienza presso il tribunale del lavoro, per comportamento anti – sindacale che Immobiliare.it probabilmente teme perché su 32 iscritti al sindacato 30 sono stati colpiti dal trasferimento.

Domani ha chiesto altre informazioni a Immobiliare.it ad esempio quante donne e quanti uomini lavorano nell’azienda, se nel caso le 48 persone accettino il patto per la fuoriuscita cercheranno altre 48 persone su Roma e come mai, perché se trasferiscono persone da Milano, sono apparsi su Linkedin annunci di ricerca di figure di web marketing per un lavoro nel capoluogo lombardo.

L’azienda ha ribadito di non rispondere perché non vuole turbare la pace sociale, insinuando che qualcuno ci avesse in bocca le domande, che invece sappiamo fare autonomamente.

Chi c’è dietro Immobiliare.it? L’ideatore dell’azienda, che nel 2005 si chiamava EureKasa, è Carlo Giordano amministratore delegato fino a luglio scorso, e nasce, come spiega il sito Aziende Vincenti, dall’idea di Giordano e altri due amici, Silvio Pagliani – che ha preso il posto di amministratore delegato al posto di Giordano – e Alberto Piccioni. Piccioni e Pagliani sono tra i più famosi imprenditori del web, tra l’altro fondatori assieme a Alberto Genovese, condannato a 8 anni e 4 mesi per violenze sessuali, di Facile.it e Mutui.it. Oggi il consiglio di amministrazione di Immobiliare.it è composto da Silvio Pagliani, Carlo Giordano e Angelica Pellizzari anche lei di Facile.it.

La struttura societaria

L’azienda è al 100 per cento di proprietà di Real Web società registrata in Lussemburgo, fondata da Carlo Giordano e da Massimo Longoni che rappresenta la società panamense Springerton. Piccioni è socio di maggioranza con il 52,5 per cento e Pagliani ha una quota del 30 per cento. Attualmente Real Web gestisce diversi portali immobiliari tra cui l’olandese House Anywere, Spitogatos in Grecia, Nepremicnine.net in Slovenia, Crozilla in Croazia, Immotop in Lussemburgo, Indomio in Spagna.

Immobiliare.it non ha sicuramente problemi di soldi o di crisi visto che ha recentemente venduto tra le altre cose un’altra web company che deteneva al 48 per cento, Dottori.it ricavandone 20 milioni. Alle lavoratrici e ai lavoratori invece vengono offerte, se non si vogliono trasferire, una fuoriuscita con 20 mensilità calcolate sul mese ‘leggero’ senza i contributi per 13 esima e 14esima come si fa normalmente nelle trattative. Magari si aspettano che i lavoratori rispondano “Grazie Immo!”.

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