Nel 2020 l’Italia si è piazzata al sesto posto nella classifica stilata dall’organizzazione European Women on Boards in base all’indice di diversità di genere. Il report dell’organizzazione ha rilevato che solo il quattro per cento degli amministratori delegati italiani è di sesso femminile. Si tratta di una percentuale molto più bassa rispetto al 21 per cento della Norvegia o il 15 per cento dell'Irlanda.

L’Italia è invece seconda, tra i primi diciotto paesi in classifica, per la percentuale di diversità di genere nei consigli di amministrazione con il suo 22 per cento di membri del cda di sesso femminile. Il risultato si deve a una legge che fissa una quota minima di presenze femminili nei consigli di amministrazione.

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