Ancora una volta lo spazio gioca un ruolo determinante sugli eventi della nostra vita quotidiana. Oggi, purtroppo, nella drammatica guerra russo-ucraina. Ormai da tre mesi siamo informati ogni giorno da mille immagini e filmati che documentano quanto sta succedendo nello scenario bellico ucraino. Queste immagini sono registrate soprattutto dalle infrastrutture spaziali, pubbliche e private. Un’importante struttura pubblica europea è il sistema Copernicus, il programma di osservazione della Terra servito da una serie di satelliti Sentinel, gestito dalla Commissione europea assieme agli stati membri dell’Agenzia spaziale europea. Copernicus viene usato per il controllo dell’ambiente, per il controllo delle frontiere e per la sicurezza. Oggi anche per monitorare quello che avviene in Ucraina con immagini fisse o filmati ad altissima risoluzione. Gli Stati Uniti utilizzano l’Earth Observing System (Eos), un programma della Nasa che riunisce un insieme di satelliti responsabili della raccolta dei dati per lunghi periodi di tempo sulla superficie terrestre, la biosfera, l’atmosfera della Terra e degli oceani. Questi satelliti specializzati per il telerilevamento si trovano in orbita terrestre bassa o sincrona con il sole. Il primo satellite di questo programma è stato lanciato nel 1997. Alcuni dei satelliti inclusi nel programma sono sviluppati da altre agenzie spaziali in collaborazione con la Nasa. Entrambi i sistemi, Copernicus ed Eos, coprono l’intero globo terrestre.

La Russia

Ovviamente anche la Russia si serve delle sue infrastrutture spaziali, soprattutto satelliti per telecomunicazioni e posizionamento (Glonass) per organizzare la sua “operazione militare speciale”. I satelliti russi appartengono tutti alla serie Cosmos che comprende: 662 satelliti di ricognizione ottica, 610 di telecomunicazioni, 132 di navigazione e molti altri per scopi militari e civili diversi. Recentemente è stato lanciato Resurs-P2, un nuovo satellite per l’osservazione della Terra con a bordo una serie d fotocamere ad alta risoluzione, un esperimento di astrofisica ed un sistema per tracciare le navi. Il Resurs-P2 è il secondo di una serie di 5 satelliti, il primo è stato lanciato nel giugno 2013, per l’osservazione e mappatura della Terra ad uso civile. I dati verranno utilizzati principalmente dal governo russo nei settori dell’agricoltura, ambiente, disastri naturali, pesca, meteorologica e cartografia, ma non è escluso che possano essere usati per uso militare, considerato che ogni satellite è per definizione “duale” cioè utilizzabile per scopi civili o militari.

I privati

Anche i privati stanno entrando in questo settore, come SpaceX che sta costruendo una costellazione di satelliti per l’accesso a Internet satellitare globale in banda larga: lo Starlink, che ha permesso all’Ucraina di collegarsi a Internet anche in caso di attacco alle infrastrutture tradizionali. Nel conflitto Russo-Ucraino un ruolo determinante per l’informazione è stato giocato dai social media, da Internet e dal giornalismo improvvisato. Non è un caso che tra le prime infrastrutture prese di mira dall'esercito russo ci siano state le centrali telefoniche, le antenne per la TV, la telefonia mobile e le connessioni a Internet. Infatti un Paese e un esercito senza comunicazioni fanno molta fatica a organizzare difesa e resistenza.

Altri sistemi

Ma non vi sono solo le immagini. I sistemi di posizionamento, come i navigatori che troviamo nelle automobili, rappresentati da Galileo (Europa), GPS (Usa), Glonass (Russia), Compass Beidu (Cina), oltre ad altri sistemi minori come quelli indiani e giapponesi, permettono di seguire con estrema precisione, i movimenti delle truppe e dei sistemi d’arma sul territorio, oltre a quelli di aerei e droni. Tutto quello che vola sul cielo ucraino o nello spazio aereo circostante è guidato in volo o da stazioni di terra attraverso le infrastrutture spaziali, soprattutto satelliti per telecomunicazioni o di posizionamento come quelli citati. I satelliti in orbita, gli aerei e i droni possono poi essere dotati di sensori termici o all’infrarosso che, ad esempio, permettono di distinguere molto bene la vegetazione, l’acqua e altri materiali da mezzi e sistemi mimetici all’aperto fino a una singola persona, grazie alla diversità delle loro caratteristiche chimico-fisiche. Ma vi sono molti altri sensori per il rilevamento di gas o sostanze inquinanti e sensori iperspettrali per identificare materiali o rilevare processi.

Vi sono infine i radar Sar i cui sensori possono acquisire immagini indipendentemente dall’illuminazione del sole e dalle condizioni meteo e dalla copertura nuvolosa, caratteristica molto utile nello scenario ucraino il cui territorio ha una copertura nuvolosa per molti mesi l’anno. Il sistema di telecomunicazioni e sicurezza degli Stati Uniti, e di altri paesi occidentali, ha poi raccolto dallo spazio una serie infinita di informazioni di intelligence in tempo reale, poi elaborate dai militari di Kiev, che hanno permesso di individuare gli obiettivi più sensibili e importanti e di colpire le forze armate russe sia con missili o altre armi di attacco, sia con azioni mirate contro i vertici militari russi.

La ricostruzione e lo spazio

Fortunatamente le infrastrutture spaziali, in questo momento usate per scopi bellici, in futuro potranno essere usate per la ricostruzione dell’Ucraina, un percorso lungo e costoso. Infatti l’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato che il nuovo programma “civil security from space” potrà essere usato per individuare i danni causati dal conflitto sulla produzione agricola e sulle infrastrutture. Grazie alle infrastrutture spaziali sarà possibile controllare i raccolti dei cereali in Ucraina, in Russia e negli altri paesi produttori, al fine di evitare una grave crisi alimentare di cui soffrirebbe soprattutto l’Africa.

 

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