La Commissione europea vuole che fissare una scadenza entro la quale le banche europee siano obbligate a offrire ai loro clienti bonifici istantanei senza fare pagare un maggiore costo del servizio. Ma la Lega che al parlamento europeo può contare su Antonio Maria Rinaldi come relatore ombra al regolamento su servizi di pagamento istantanei, rema in un’altra direzione.

La posizione leghista emerge dalla memoria lasciata dal deputato europeo Rinaldi nell’audizione alla commissione Finanze e Tesoro del Senato il 22 marzo sulla proposta di modifica dei due regolamenti europei che si occupano dei sistemi di pagamento transfrontalieri nell’Unione (1230/21) e dei requisiti tecnici e commerciali per i bonifici diretti in euro (924/2009).

Rinaldi, che fra le altre cose ha un passato da direttore della Sofid, la società finanziaria dell’Eni e che il partito di Matteo Salvini avrebbe candidato nei giorni scorsi alla presidenza dell’Eni, spiega che la Commissione per ridurre la congestione su sistemi di pagamento elettronici, bancomat carte di debito e credito, vorrebbe arricchire il plafond con un nuovo strumento: i bonifici istantanei, appunto.

I bonifici istantanei

Si tratta di bonifici fatti via computer o applicazioni da cellulare, che, anziché essere lavorati dai sistemi di back-office delle banche, siano trattati in automatico tanto da consentire il trasferimento dei fondi in soli dieci secondi dal cliente all’esercente.

Insomma, funzionino con le modalità di un bancomat o carta elettronica, sette giorni su sette e 24 ore al giorno, mentre i bonifici ordinari, molto spesso, non sono attivi nei fine settimana e nelle festività.

Sono servizi che alcune banche, anche in Italia, già forniscono ai propri correntisti ma per lo più, con un sovraccosto, un po’ come avveniva per le lettere, per le quali se si richiedeva una consegna più veloce era previsto un sovrapprezzo e sono poco usati: «Nel 2021 hanno costituito solo l’11 per cento della totalità dei bonifici effettuati in Italia».

La proposta

La Commissione, ricorda Rinaldi, vuole procedere alle modifiche con rapidità, prevedendo che il parlamento discuta la bozza dopo la presentazione degli emendamenti, entro il 17 aprile, nei tre o quattro mesi successivi. Il parlamentare leghista ipotizza che le modifiche potrebbero essere approvate dal Parlamento europeo «nella plenaria tra il 10 al 13 luglio».

Per l’ex dirigente Eni, la Commissione punta su condizioni di favore per i clienti che garantiscano la diffusione dei bonifici istantanei anche per mantenere alta la concorrenza nel mercato dei sistemi di pagamento riducendo «l’elevato livello di concentrazione nel mercato dei Point of interaction», i lettori che si trovano alle casse di negozi e supermercati. Oggi per lo più gestiti dai grandi gruppi americani come Mastercard o consorzi bancari come per il Bancomat.

La bozza della Commissione parte dalle ragioni dell’insuccesso del pagamento istantaneo e le riassume in tre ragioni: le banche «non ricevono incentivi sufficienti per fornire il servizio»; gli oneri per il cliente «non sono vantaggiosi rispetto agli altri metodi di pagamento» e infine «l’alto numero di pagamenti respinti perché erroneamente considerati coinvolgenti soggetti presenti negli elenchi di sanzioni Eu».

E per ovviare a questi limiti la Commissione vuole introdurre l’obbligo per le banche «di offrire i pagamenti istantanei in euro»; «il divieto di addebitare oneri superiori» ai clienti. Insomma, il superamento del bonifico tradizionale a favore di un sistema più efficiente senza sovrapprezzi. Altri obblighi riguardano la previsione di controlli, automatici, per le operazioni “sospette” perché in favore di persone soggette a sanzioni e la previsione un sistema di avviso al cliente in caso di mancato buon fine. Il tutto con tempi piuttosto rapidi.

Le banche, per la Commissione dovranno fare anche in fretta e garantire la ricezione dei pagamenti istantanei sui conti dei loro clienti entro sei mesi dall’approvazione del regolamento e, dopo altri sei mesi, anche offrire la possibilità di effettuare i bonifici immediati. Per i pagamenti extra Ue vengono accordati 30 e 36 mesi, rispettivamente per la ricezione e la trasmissione.

La voce degli stakeholder

Rinaldi scrive che dopo un confronto con gli stakeholder ha raccolto perplessità che lo inducono a suggerire alcuni emendamenti. Oltre a segnalare alcuni problemi legati alla privacy si sofferma sull’obbligatorietà prevista, i tempi e il prezzo.

L’Associazione bancaria italiana e gli altri portatori di interesse, ricorda nella sua memoria, definiscono la proposta «troppo ampia e forse sproporzionata» e «con tempistiche troppo stringenti» per le banche minori e per le difficoltà di offrire il servizio su tutte le piattaforme come la rete Bancomat.

Così il parlamentare leghista suggerisce alcune modifiche: via l’obbligo, in favore «di una libera scelta dell’istituto se offrire a questo tipo di pagamento». Anche sul prezzo, niente imposizioni. Rinaldi è più favorevole a che il costo «venga determinato dal mercato». Insomma, tutto cambi perché nulla cambi.

 

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