-
L’assemblea di Enel ha approvato la lista predisposta dal Governo con Scaroni presidente e Cattaneo amministratore delegato; il 43 per cento è andato alla lista di Assogestioni; mentre quella del fondo Covalis non ha ottenuto i voti necessari per nominare alcun membro.
-
Sarebbe un grave errore considerare le critiche al Governo per le nomine in Enel come un vacuo polverone mediatico, e trattare il fondo Covalis, o quello sovrano della Norvegia che ha tenuto una posizione similare, alla stregua dei disturbatori di assemblea d’antan.
-
Le nomine di Enel hanno infatti arrecato un danno permanente alla credibilità del nostro mercato dei capitali agli occhi degli investitori stranieri. Scoraggiando l’afflusso degli investimenti esteri di cui il nostro sistema economico ha bisogno. Un costo per il “rischio” politico che potrebbe essere molto salato.
L’assemblea di Enel ha approvato, con il 49 per cento dei voti, la lista predisposta dal governo con Paolo Scaroni presidente e Flavio Cattaneo amministratore delegato; il 43 per cento è andato alla lista di Assogestioni; mentre quella del fondo Covalis, presentata per contrastare la nomina di Scaroni, non ha ottenuto i voti necessari per nominare alcun membro. Tanto rumore per nulla? Sarebbe un grave errore considerare le critiche al governo per le nomine in Enel come un vacuo polverone medi



