Economia

La promessa di cambiare le concessioni statali

LaPresse
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  • Nel Recovery plan approvato dal consiglio dei ministri poche settimane fa la parola concorrenza viene citata solo tre volte in 179 pagine. Nella bozza corposa di fine dicembre la parola non compariva nemmeno.
  • Si dice che per aumentare la concorrenza si faranno molte cose, progetti che vanno dalla digitalizzazione alla cybersecurity e che con la concorrenza hanno poco a che fare.
  • A questi si aggiunge poi una riga in cui viene annunciata l’introduzione di una riforma in realtà cruciale: verrà introdotta, si legge, la riforma delle concessioni statali «che garantirà maggiore trasparenza e un corretto equilibrio fra l’interesse pubblico e privato».

I tempi delle lenzuolate di Pier Luigi Bersani, le liberalizzazioni fatte dal centrosinistra nella seconda metà degli anni 2000, sembrano lontanissimi. Nel Recovery plan approvato dal consiglio dei ministri poche settimane fa la parola concorrenza viene citata solo tre volte in 179 pagine. In realtà è già un passo avanti, perché nella bozza corposa di fine dicembre, la più dettagliata, la parola non compariva nemmeno. E sarà per questo che nell’ultima versione si dice che per aumentare la conco

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