L’energia è il capitolo più oneroso della legge di Bilancio. In totale assorbe 21 dei 35 miliardi complessivi stanziati. La spesa riguarda gli interventi per tutelare dal caro energia famiglie e imprese nel primo trimestre del 2023: ci sono il taglio degli oneri delle bollette, il bonus sociale (con soglia Isee alzata a 15mila euro, mentre invece era fissata a 12mila euro fino all’ultimo trimestre del 2022), il credito d'imposta rafforzato per le imprese. In arrivo anche lo stop fino al 31 gennaio 2023 dei distacchi del gas.

Gli emendamenti

Un mix di altri incentivi e stanziamenti sono stati aggiunti all’ultimo minuto. In commissione sono stati approvati gli emendamenti che riducono l'Iva sul teleriscaldamento al 5 per cento e l'Iva sul pellet al 10 per cento. È stata inoltre approvata la proroga al 31 dicembre del termine per presentare le Cila asseverate per il Superbonus. 

Un altro emendamento ha stanziato 100mila euro per il 2023 e 500mila euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per il progetto di risanamento e di riconversione delle centrali a carbone di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, entrambe Enel.

Un emendamento dei relatori ha spostato la metà dei futuri proventi delle aste CO2 quasi interamente al ministero dell’Ambiente. 

Gli extraprofitti ristretti

Una misura che ha fatto discutere è stata la tassa sugli extraprofitti, il sistema introdotto dall’esecutivo guidato da Mario Draghi per fare sì che le imprese dell’energia alla luce dei costi altissimi per i consumatori versino parte degli introiti straordinari allo stato.

La norma è diventata un “contributo di solidarietà temporaneo” per il 2023 e la base imponibile è stata sensibilmente ridotta.

Per i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi, il contributo si è spostato  dal fatturato agli utili ed è determinato applicando un'aliquota del 50 per cento a una quota del maggior reddito conseguito nel 2022 rispetto alla media dei quattro anni precedenti. Il contributo non è deducibile ai fini dell'Ires e dell'Irap.

Con un emendamento sono state escluse dal versamento degli extraprofitti le società che non hanno almeno «il 75 per cento dei ricavi del periodo d'imposta antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023» derivante dalle attività di produzione e vendita di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi.

Tra le altre modifiche, la disposizione prevede anche che non concorrano al calcolo della base imponibile le cessioni e acquisti di azioni, obbligazioni o altri titoli.

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