- Era firmata da Jean Claude Trichet, allora Presidente della Bce, e da Mario Draghi, allora governatore della Banca d’Italia, designato a succedere a Trichet; indirizzata al “caro Primo Ministro”, allora Silvio Berlusconi.
- Si trattava di un atto estraneo alle regole di comportamento delle banche centrali, vincolate a rimanere nell’ambito di politiche monetarie e creditizie, al di fuori del quale si limitano di solito a consigli generali e, nel caso della Bce, rivolti all’insieme dell’area dell’euro.
- L’accoglienza di Berlusconi fu formalmente positiva, al punto da far sospettare che fosse stato proprio lui a farsela mandare come “ultimo tentativo di rendere accettabile ai mercati un esecutivo screditato” (Stefano Feltri sul Fatto del 12 maggio 2012).
La lettera di Trichet e di Draghi riletta oggi, dieci anni dopo
03 agosto 2021 • 13:57