Meno 10,2 per cento per la luce e meno 10 per cento per il gas. L’Autorità per l’energia ha approvato la prima riduzione delle bollette dopo 18 mesi. Si legge nell’aggiornamento trimestrale divulgato dall’Autorità per l’energia: «Nonostante nuovi record al rialzo dei prezzi all’ingrosso registrati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i dati sugli andamenti dei prezzi, pur in un contesto di grande incertezza, portano ad un calo dei prezzi di tutela per l’energia elettrica e il gas naturale, il primo dopo 6 trimestri (7 se si considera il gas)».

Il secondo trimestre 2022 vedrà una riduzione per la famiglia tipo con contratto di Tutela (quindi quasi la metà dei consumetori italiani) del  meno 10,2 per cento per la bolletta dell’elettricità e del  per 10 per cento per la bolletta del gas.

Nonostante il calo, resta ancora marcata la differenza di spesa rispetto all’anno  precedente. In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell'anno compreso tra il primo luglio 2021 e il 30 giugno 2022 sarà di circa 948 euro, più 83 per cento rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.

Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del più 71 per cento rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.

Materia prima e tariffa

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica la riduzione è completamente legata al calo della componente materia prima, mentre per il gas l’Autorità per l’energia è intervenuta su una componente tariffaria, la UG2, che serve a garantire che gli importi complessivamente versati dai clienti tramite la componente Commercializzazione (Qvd) equivalgano a quelli complessivamente sostenuti dalle imprese di vendita per i clienti serviti a condizioni di mercato e i clienti serviti in regime di tutela.

Una situazione straordinaria

«In una situazione oggettivamente straordinaria, con un conflitto in atto e una volatilità mai registrata in precedenza sui mercati energetici – ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera – e alla luce delle maggiori responsabilità di verifica e controllo attribuitele, l’Autorità ha deciso di adottare misure straordinarie a favore dei consumatori, sia per il tutelato che per il libero mercato».

L’Arera ha infatti modificato una componente tariffaria che permette una compensazione dei costi di commercializzazione del gas. Una misura di riduzione, a vantaggio di tutti i clienti, che si applica alla fascia di consumi fino a 5 mila metri cubi /anno.

La riduzione complessiva delle bollette, sia per l’elettricità sia per il gas «è possibile anche grazie alla costante collaborazione istituzionale con governo e parlamento».

L’Autorità può infatti confermare l’annullamento degli oneri generali di sistema oltre a confermare anche la riduzione Iva sul gas al 5 per cento per il trimestre e ha stanziato le ulteriori risorse necessarie all’intervento, consentendo di alleggerire la bolletta per quasi 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di imprese.

Con lo stesso decreto il governo ha stanziato le risorse che permettono all’Autorità di confermare il potenziamento del bonus sociale per il prossimo trimestre e per un numero maggiore di famiglie in difficoltà, l’innalzamento del livello limite Isee per l’accesso, passato da 8.265€ a 12.000€, 20.000 € se famiglie con più di 3 figli.

Le famiglie beneficiarie, con il cosiddetto decreto Ucraina bis, sono così diventate oltre 3 milioni per il bonus elettrico e oltre 2 milioni per il bonus gas. Anche per loro vale l’automatismo in vigore dal 2021: chi ne ha diritto trova il bonus direttamente accreditato in bolletta, semplicemente effettuando la richiesta dell’Isee. Resta invece necessario compilare la domanda per le riduzioni da disagio fisico.

Il tetto ai prezzi

Il lieve calo non riesce a compensare  precedenti aumenti. Il ministro Roberto Cingolani è tornato a parlare di tetto ai prezzi in attesa che si prendano nuove decisioni a livello europeo a maggio: «Se il mercato libero fa chiudere le imprese e manda le famiglie sul lastrico, io ho il dovere di segnalare il problema e sottoporlo all'Europa», a questo, ha spiegato serve un tetto al prezzo del gas.

Intanto, mentre si teme che la Russia chiuda i rubinetti, si comincia a pensare agli stoccaggi. L’Italia ha siglato un'intesa con la Germania: «È un accordo bilaterale di solidarietà sul gas, per stoccaggi comuni. Abbiamo chiesto un paio di settimane per definire i dettagli e capire come lanciare le gare, ma è un passo importante». L’Italia finora ha visto gare andate pressoché deserte perché gli operatori temono che non sia conveniente incamerare adesso che il prezzo è così alto: «Le intese a livello Ue vanno bene soprattutto per gli acquisti, ma quando si parla di stoccaggi procediamo con bilaterali, molto più agevoli sul piano logistico e tecnico» ha detto Cingolani, in un'intervista a La Stampa.

Gli stoccaggi italiani, che possono arrivare a contenere 19 miliardi di metri cubi sono pieni al 31 per cento. I prezzi del metano intanto, in vista del primo aprile hanno avuto un altro balzo: ieri il ttf, il prezzo di mercato sulla piazza olandese, ha superato ancora una volta i 100 euro: 114,45 € per megawattora nelle prime contrattazioni di mercoledì.

Per il momento, il pagamento del gas russo in rubli da parte dei «paesi ostili» come li ha definiti Mosca, non inizierà oggi né il primo aprile. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Il processo richiede più tempo dal punto di vista tecnologico», ha spiegato.

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