la politica industriale che manca

Magneti Marelli, la crisi del settore auto arriva fino alla Cina e alle terre rare

Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved
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  • Dalla Gkn alla ex Magneti Marelli, una crisi tira l’altra, non sono tutte connesse alla transizione energetica verso l’elettrico. Sindacati preoccupati.
  • Gli scarsi investimenti degli ultimi anni alla base anche di possibili delocalizzazioni. Lo Stato chiamato a colmare i ritardi e gli industriali sono d’accordo.
  • Per Fiom, Fim e Uilm è essenziale che lo Stato si prenda in carico tutto il settore, intervenendo sia a sostegno dei lavoratori che rischiano il posto sia delle piccole e medie imprese della componentistica.

Sono lontani i tempi di “zio Remo”, in Abruzzo. Talmente lontani che quasi nessuno se li ricorda. Soprattutto non se li ricordano più gli operai delle fabbriche di componentistica auto della regione, dalla Sevel della Val di Sangro alla Marelli di Sulmona: i primi a cui tocca fare i conti con la crisi epocale della transizione verso la mobilità elettrica e contemporaneamente alla carenza di microchip che in questo momento mette in ginocchio anche la produzione dei veicoli nuovi, a motore ibrido

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