Sviluppo in Africa e proteine animali, BF ora vale 3 miliardi

L’ultimo colpo è stato annunciato ieri. Bonifiche Ferraresi, società quotata a Piazza Affari, ha sottoscritto un accordo per comprare la Fratelli Martini, secondo operatore italiano nel campo dei mangimi animali. Si tratta di una delle più importanti operazioni avvenute negli ultimi anni in Europa nel campo dell’agroindustria, attraverso la quale BF entra da protagonista anche nel settore delle proteine animali. Secondo quanto comunicato dalla società, l’acquisto verrà realizzato attraverso Holdco, un veicolo di nuova costituzione, per una cifra pari a 220 milioni di euro e porterà a un rafforzamento di BF nella filiera agroalimentare. F.lli Martini è infatti la holding di un gruppo industriale italiano basato in Romagna, con oltre un secolo di storia, cinque stabilimenti (Longiano, Oristano, Genola, Gatteo, San Salvatore Telesino) e il focus su tre aree di business: mangimistica, zootecnica e alimentare. Insomma, la società pronta ad entrare a far parte del gruppo BF già oggi copre una filiera che comprende la produzione di mangimi, l’allevamento di animali e la produzione di carni (soprattutto bianche) fino agli scaffali dei supermercati. Sono segmenti di mercato su cui BF, forte soprattutto nel settore agroindustriale, fino ad oggi non ha avuto una presenza rilevante, ma che vengono considerati importanti dai vertici aziendali per via dell’espansione internazionale in corso. Il progetto italiano per l’agricoltura sostenibile nella Repubblica del Congo Ricadute economiche «Il gruppo BF intende presidiare la filiera delle proteine animali considerando la stessa strategica per la crescita del valore economico e sociale dei contesti produttivi di suo interesse», è stato infatti il commento di Federico Vecchioni, presidente esecutivo oltre che azionista del gruppo. Il riferimento va soprattutto alle nazioni africane in cui BF sta investendo, come ad esempio Algeria e Libia. Paesi in cui controllare la filiera delle proteine animali ed essere in grado di produrre e consegnare carne bianca (elemento base della dieta locale) può risultare molto vantaggioso per chi ha già concessioni per coltivare decine di migliaia di ettari di terra. Oltre che per l’espansione internazionale in Africa, l’acquisto di un grande produttore di mangimi animali e carni dovrebbe risultare importante anche per le ricadute finanziarie. F.lli Martini nel 2024 ha registrato infatti un fatturato consolidato di circa 1,2 miliardi di euro, con un margine operativo lordo (ebitda) di 72 milioni. Dall’altra parte c’è BF, che l’anno scorso ha messo a bilancio ricavi per 1,5 miliardi di euro, con circa 100 milioni di margine operativo lordo. Grazie a quest’ultimo acquisto, il gruppo BF dovrebbe quindi raggiungere un fatturato consolidato di quasi 3 miliardi di euro. Ma come avverrà in concreto l’operazione finanziaria? BF International, la controllata di BF creata per l’espansione internazionale, ha sottoscritto l’accordo per l’acquisizione del 100 per cento della Fratelli Martini attraverso il veicolo Holdco. A vendere saranno Filippo Martini, Annalisa Martini, Carla Martini e il trust Girasole. Questi ultimi non scompariranno però dalla proprietà né dalla gestione. L’accordo prevede infatti che la famiglia Martini reinvesta parte dell’incasso (circa 20 milioni) nel veicolo Holdco, mantenendo così una partecipazione pari a circa il 15 per cento del capitale, mentre il restante 85 per cento sarà detenuto da BF International. L’operazione sarà finanziata per circa 110 milioni dalla stessa BF con risorse proprie, e per 80 milioni tramite prestito bancario. Il closing dovrebbe avvenire entro maggio del 2026 e dipenderà, oltre che dalla finalizzazione del finanziamento bancario, anche dalle autorizzazioni dell’Antitrust. Oltre Vecchioni che detiene il 20,1 per cento del capitale, BF ha attualmente tra i suoi soci rilevanti l’imprenditore del settore farmaceutico Sergio Dompé (29,9 per cento), Eni (5,3 per cento), Inarcassa (6,9 per cento) Ismea (6 per cento) e la Fondazione Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (7,3 per cento). Accordo Ifad e Bf per l’agricoltura sostenibile in Senegal L’espansione e l’asse con Roma Il gruppo negli ultimi anni si è ingrandito molto, diventando uno dei leader del mercato agroalimentare nel Mediterraneo. Basti dire che il fatturato consolidato è più che decuplicato nel giro di cinque anni: alla fine del 2020 era pari a 97 milioni di euro, l’anno scorso come detto ha raggiunto 1,5 miliardi di euro. E potrebbe aumentare, visto che nel primo semestre di quest’anno è arrivato a 852 milioni di euro (+11 per cento rispetto al primo semestre del 2024). Una crescita resa possibile dalle tante società acquisite in Italia, ma anche dai molti progetti avviati all’estero. Algeria, Libia, Congo Brazzaville, Ghana, Costa d’Avorio, Senegal, Ruanda, Kenya: tutti paesi africani sui cui punta anche il Piano Mattei di Giorgia Meloni. Non a caso lo scorso luglio BF ha firmato un accordo con Sace, gruppo assicurativo-finanziario controllato dal ministero dell’Economia, per sviluppare filiere agro-industriali in Algeria e in altre nazioni africane. Tutti paesi che potrebbero essere interessati anche ai prodotti della F.lli Martini, l’ultimo acquisto del gruppo BF.