Dai progetti su Cinecittà a quelli sui viadotti, le opere non sostenibili finiscono nel fondo parallelo. Falciati i finanziamenti per il superbonus edilizia. Il nodo della governance deve ancora essere sciolto
- Nel nuovo piano di ripresa aumentano i fondi per la missione istruzione e ricerca e diminuiscono tutti gli altri capitoli.
- Ma sono falciati i finanziamenti per il superbonus edilizia, vengono più che triplicati i fondi per la telemedicina e dimezzati i servizi territoriali.
- Nasce anche un fondo da 30 miliardi per i progetti che possono sforare la scadenza del 2026 e dentro ci sono il monitoraggio dei viadotti e persino i fondi per la ricostruzione del terremoto 2009 e 2016.
Il governo Draghi aumenta l’investimento in istruzione e ricerca e diminuisce quello sugli altri capitoli del piano di ripresa e resilienza, dopo che la tagliola delle linee guida dell’Unione europea, soprattutto quelle ambientali, si è abbattuta sui progetti che il governo precedente aveva raccolto. Nel nuovo piano ci sono meno fondi per la salute e la transizione ecologica, ma bisognerebbe dire meno fondi all’edilizia, più che dimezzati, e alla costruzione di ospedali, ma anche una svolta pro



