I vertici del gruppo tedesco di ProsiebenSat.1 hanno messo da parte la resistenza all’interesse di Mfe, holding che controlla Mediaset, e hanno raccomandato ai loro azionisti di accettare l’offerta dell’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi. 

Con questa decisione, la scalata di Mediaset al gruppo tedesco, di cui è già azionista di maggioranza relativa avendo superato il 30 per cento del capitale, si fa più vicina. Il Biscione ha messo il gruppo nel mirino per realizzare un polo europeo con l’ambizione di sfidare i giganti del settore. 

L’offerta

Nel comunicato ProsiebenSat.1 evidenzia la possibilità di risparmi per 150 milioni di euro, un obiettivo raggiungibile soltanto con l’integrazione totale della realtà nel gruppo della famiglia Berlusconi. C’è poi soddisfazione per il miglioramento dell’offerta economica, migliorata nelle ultime settimane. In prima battuta, a inizio maggio, ProsiebenSat.1 aveva criticato la proposta dei Berlusconi, considerata non all’altezza dal punto di vista finanziario. Non è cambiata in realtà l’offerta cash, ferma a 4,48 euro per azione, ma Mfe ha deciso di alzare la contropartita in azioni del gruppo da 0,4 a 1,3. Il valore complessivo, in questa maniera, è salito a 8,62 euro per azione ProsiebenSat.1 ceduta. Ppf, l’altro azionista di rilievo del gruppo, ha confermato invece la sua offerta, interamente cash, di 7 euro per azione. 

I vertici «accolgono con favore l’aumento dell’offerta, che sottolinea l’investimento a lungo termine e l’impegno continuativo di Mfe in Prosieben.Sat1» si legge nel comunicato, dove l’offerta viene definita «adeguata» anche a seguito delle valutazioni dei consulenti di Morgan Stanley e Goldman Sachs. 

Entrambe le ops scadono il 13 agosto: la raccomandazione del cda del gruppo non rappresenta un vincolo per gli azionisti, ma c’è da capire quanto influenzerà gli investitori, che hanno visto anche il ministro della Cultura federale Wolfram Weimer intervenire sul caso in maniera preoccupata. «Sono preoccupato per il mantenimento dell’indipendenza giornalistica ed economica del gruppo dopo il cambio di proprietà» aveva detto il ministro di area Cdu. 

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