Il governo tedesco è in pre allerta gas, il primo passo formale verso il razionamento del gas. La decisione, ha spiegato il ministero dell’Economia tedesco, deriva dal fatto che il paese teme un potenziale arresto delle consegne dalla Russia dopo che Vladimir Putin ha chiesto che il metano venga pagato in rubli a partire dal primo aprile.

Il ministro Robert Habeck mercoledì mattina ha attivato la "fase di pre allerta" come prevede la legge sull'emergenza gas per far fronte a eventuali improvvise gravi carenze energetiche.

Nei giorni scorsi Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che Mosca non avrebbe «fornirà gas gratuitamente» all'Europa e tutti i paesi del G7 hanno anticipato che non hanno alcuna intenzione di pagare il metano in rubli.

La pre allerta prevede che si comincino a monitorare gli afflussi di gas e gli stoccaggi, ovvero le riserve, e il loro utilizzo. Il ministero dell’Economia tuttavia ha fatto un passo in più, e ha chiesto ai consumatori di essere responsabili: «Da subito ogni consumatore di gas, imprese come privati, è tenuto quanto più possibile a ridurre i propri consumi».

Come riporta il Financial Times, Volker Wieland, professore di economia all'Università di Francoforte e membro del consiglio tedesco dei consulenti economici, ha avvertito che l'interruzione dell'approvvigionamento russo creerebbe un rischio «sostanziale» di recessione.

L'Unione europea ha fissato l'obiettivo di riempire i siti di stoccaggio del gas fino all'80 per cento della capacità entro la fine di settembre per assicurare gli approvvigionamenti in modo che i suoi membri possano passare l'inverno. Gli impianti di stoccaggio del gas della Germania sono attualmente pieni per circa il 26,5 per cento, dopo aver toccato il minimo in quattro anni del 24,6 per cento all'inizio di questo mese, secondo Gas Infrastructure Europe.

Il prezzo del gas all'ingrosso in Europa è aumentato dell'8 per cento a 114,45 € per megawattora nelle prime contrattazioni di mercoledì.

L’Italia

L’Italia è in fase di pre allerta gas da fine febbraio, tuttavia, anche se al pari della Germania potrebbe essere colpita dall’interruzione delle forniture finora non ha fatto alcun appello ai consumatori. Nelle scorse settimane però, tramite decreto, ha stabilito di poter riattivare le centrali a carbone e olio per risparmiare metano ed eventualmente poter mettere in atto delle misure di razionamento prima che la situazione metano raggiunga uno stato di crisi.

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