Febbre dell’oro sui mercati, la fuga dei fondi dal dollaro innesca il boom dei prezzi

Attenti alla bolla, predicano da mesi gli analisti. Sui mercati internazionali, però, la corsa all’oro continua più veloce che mai e anche lunedì 29 il prezzo del metallo giallo ha fatto segnare un nuovo massimo storico, l’ennesimo, superando di slancio i 3.800 dollari l’oncia. Dall’inizio del 2025 il rialzo ha così raggiunto il 46 per cento circa e la quotazione è addirittura raddoppiata nell’arco di due anni. Il boom, quindi, non è una novità di questi giorni, ma dopo il rallentamento (relativo) dei mesi estivi, le scommesse degli investitori hanno alimentato una nuova fiammata speculativa. Quest’ultimo scossone sui listini si spiega in buona parte con le incertezze legate alla scadenza per l’approvazione del budget del bilancio Usa. Entro martedì 30 va trovato un accordo nel Congresso statunitense per scongiurare il cosiddetto shutdown, cioè il blocco delle attività federali per mancanza di fondi. La previsione comune è che alla fine un’intesa verrà trovata, ma questo nuovo balletto politico intorno alla crisi conclamata delle finanze pubbliche di Washington, da tempo alle prese con un deficit ai livelli di guardia, non fa che indebolire la fiducia dei mercati nel dollaro. Ed è proprio la debolezza del biglietto verde uno dei principali motivi dietro l’ascesa dell’oro. Trump ricatta l’America con l’arma dello shutdown. «Via le agenzie sgradite» Trump il guastatore In sostanza, se perde quota la valuta statunitense, che era tradizionalmente considerata uno scudo contro l’instabilità globale, gli investitori tendono a sostituirla con l’oro, che almeno per il momento conserva il suo ruolo di porto sicuro in un mondo in tempesta. La politica di Donald Trump, con i continui attacchi alla Federal Reserve che ne minacciano la storica indipendenza dalla politica, a cui si aggiunge la raffica di nuovi dazi che rallentano la crescita dell’economia reale, non fanno che moltiplicare i rischi all’orizzonte. Nei prossimi mesi la quasi totalità degli analisti prevedono una raffica di tagli al costo del denaro negli Stati Uniti dopo quello deciso il 17 settembre e c’è un timore diffuso per una ripresa dell’inflazione. Risultato: l’oro diventa una forma di protezione contro la perdita di valore della moneta. In questo scenario anche le quotazioni dei bond a lungo termine sono destinate a perdere quota, un altro fattore che fatalmente giustifica nuove scommesse sul metallo giallo in chiave difensiva. Negli anni scorsi i movimenti al rialzo erano stati innescati soprattutto dagli acquisti delle banche centrali, in primis quella di Pechino, che puntavano a rafforzare le loro riserve a suon di lingotti. Questo tipo di investimenti ha però perso quota di recente e adesso a trainare il boom sono soprattutto gli Etf, una categoria particolare di fondi che riproducono fedelmente l’andamento degli indici. Ebbene gli Etf sull’oro da mesi sono stati acquistati a piene mani da investitori desiderosi di cavalcare la fiammata delle quotazioni. Se la democrazia va in shutdown: gli Usa sono “rotti” La scommessa dei fondi L’analisi del Gold World Council, che riunisce gli operatori del settore, segnala che ad agosto le attività gestite nel mondo da questa categoria di fondi hanno raggiunto i 405 miliardi di dollari con un aumento del 5 per cento rispetto al mese precedente. Nel 2025 l’incremento è stato di 47 miliardi, inferiore solo al picco del 2020, quando i mercati finanziari erano nella tempesta per effetto della pandemia. Il panico di quei mesi è rientrato relativamente in fretta, mentre l’incertezza che di questi tempi avvolge i destini dell’economia globale sembra destinata a far danno con effetti ben più prolungati. Ecco perché, a dispetto delle molte Cassandre che mettono in guardia dagli eccessi della speculazione, non mancano analisti che invece disegnano uno scenario di nuovi rialzi. Un’analisi di Goldman Sachs, pubblicata all’inizio di settembre, non esclude una caduta del dollaro causata da nuovi attacchi di Trump all’indipendenza della Fed. Quanto basta, secondo la banca d’affari Usa, a spingere la quotazione dell’oro verso quota 5 mila dollari l’oncia, quasi il 30 per in più rispetto ai prezzi di questi giorni. L’uragano Trump spazza i mercati globali: l’oro è l’ultimo rifugio, prezzi mai così alti