- Prima della guerra la preoccupazione più diffusa era la continuità nell’attuazione del Pnrr dopo le elezioni politiche. Implicitamente, l’auspicio era che il piano non diventasse oggetto di contesa tra i partiti.
- Invece è proprio sul Pnrr che i partiti dovrebbero battersi alle elezioni. Perché solo la formazione di una vera maggioranza a suo sostegno, nata nello scontro tra visioni diverse, può dare credibilità duratura al Piano.
- E sul Pnrr c’è molto da discutere. Non perché non vada bene, ma perché la sua attuazione richiede innumerevoli scelte non predeterminate e spesso decisive. Gli indirizzi che le orienteranno devono essere discussi di fronte ai cittadini.
Rieletto Sergio Mattarella, e prima che la Russia invadesse l’Ucraina, l’orizzonte della politica erano le prossime elezioni. Si parlava di coalizioni, soprattutto, e di come assicurare continuità all’attuazione del Pnrr. Nel loro stesso interesse, e nell’interesse della nazione, i partiti dovrebbero invece battersi principalmente sui contenuti del Piano. Questa idea può apparire stravagante. Se lo scopo è garantire l’attuazione del Pnrr, si dirà, è assurdo gettarlo nella contesa tra i parti



