- Non sembra un buon segnale ai sindacati metalmeccanici il rimborso del prestito con garanzie statali da parte del gruppo che ha inglobato la Fiat.
- Anche gli industriali del settore temono la perdita di 70 mila posti di lavoro a causa della transizione verso i motori a zero emissioni
- Il ministro Giorgetti, molto impegnato nelle trattative quirinalizie, non ha più convocato il tavolo con le parti sociali sulla crisi dell’automotive. Se arrivasse dopo il piano esuberi di Stellantis rischierebbe di essere inutile.
Tra l’emergenza pandemica, il caro bollette e le trattative per il prossimo presidente della Repubblica, nei palazzi della politica sta passando sotto traccia un movimento rovinoso che riguarda l’industria italiana. Il precipizio annunciato della filiera dell’auto. I segnali di scricchiolamento vanno avanti da mesi con le crisi di diverse aziende della componentistica auto, da Giannetti Ruote a Gkn, e a queste ora si sommano i 1.200 esuberi annunciati negli stabilimenti Bosch di Bari e di Mag



