EROGATI SOLO IL 17 PER CENTO DEI FONDI

Niente dati, troppe norme, soldi non spesi: il sisma insegna cosa non fare col Pnrr

Foto LaPresse/Marco Cantile Nella foto: le macerie, le case cadute ed i soccorsi ad Amatrice
Foto LaPresse/Marco Cantile Nella foto: le macerie, le case cadute ed i soccorsi ad Amatrice
  • A cinque anni dal terremoto nel Centro Italia, l’Abruzzo ha speso 67 mila euro su oltre 2 milioni dei fondi arrivati sui suoi conti. Dei 4 miliardi stanziati in totale ne risultano impegnati 2,723 miliardi. 
  • A livello centrale il censimento dei danni aggiornato è stato avviato ad aprile scorso,dalla fine del 2020 c’è stato u cambio di basso ma intanto gli sfollati che hanno ricevuto i primi aiuti sono elencati su fogli Excel e le banche dati non si parlano. 
  •  La relazione della Corte dei conti sulla ricostruzione è un viaggio kafkiano su quello che non deve succedere con i fondi Ue, con i ritardi maggiori su infrastrutture e opere pubbliche

Era il 24 agosto 2016 quando alle 3.36 un terremoto colpì la valle del Tronto e il comune di Amatrice: 20 secondi di scossa, la prima, a cui ne sarebbero seguite diverse altre nella notte e nei mesi a venire provocando 303 morti, circa lo stesso numero di feriti, più di 40 mila sfollati e circa 16,5 miliardi di danni, in quattro diverse regioni italiane, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. O meglio i danni in realtà non si conoscono ancora, perché una nuova verifica dopo la prima stima fatta sul

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