I CASI DI ENI, ENEL, INTESA E UNICREDIT

Se iniziamo a tassare le nostre  multinazionali guadagniamo 170 miliardi

  • Il nuovo osservatorio Ue sulla tassazione, nato in collaborazione con la Paris School of economics, ha pubblicato uno studio basato sull’ipotesi di una imposta minima sui profitti di impresa calcolati paese per paese al 25 per cento.
  • I paesi dell’Unione incasserebbero 170 miliardi di euro in più. Intesa San Paolo dovrebbe pagare il 40,8 per cento in più. Ma l’osservatorio permette anche di analizzare i report di alcune aziende paese per paese.
  • Per esempio il tasso di imposta effettivo che Eni paga in Kazakistan, dove colleziona lauti profitti, è al 19 per cento. Mentre  in Ghana, Jersey, Singapore, Brasile e Bermuda, è addirittura zero. E pure in Slovenia è sotto il livello del 15 per cento.  

Cosa succederebbe se iniziassimo a tassare almeno le nostre multinazionali? Non le multinazionali dell’economia digitale, la cui base imponibile è pure di difficile definizione, non le aziende che hanno sede nei paradisi fiscali, ma semplicemente le grandi multinazionali dei paesi Ue, i campioni europei, spesso considerati industrie di sistema e persino partecipate dallo stato che però spesso pagano tasse molto più basse sui profitti realizzati all’estero. 170 miliardi da incassare Eni, par

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