Il sistema contributivo

Sono sempre di più i lavoratori che rischiano una “pensione da fame”

  • Quando si parla di lavoratori poveri e con bassi salari ci si riferisce, generalmente, a coloro che in un determinato anno percepiscono retribuzioni particolarmente limitate.
  • In Italia gli entrati in attività dal 1996 in poi riceveranno una pensione interamente contributiva – calcolata cioè in proporzione ai contributi versati lungo l’intera carriera – e, quindi, un’accumulazione contributiva molto limitata può dar luogo a una “pensione da fame”.
  • Ma quanti saranno i lavoratori a rischio di “pensioni da fame” in futuro? I risultati sono assai preoccupanti. Anzitutto definiamo le “pensioni da fame” come le pensioni che non raggiungeranno la soglia della povertà relativa.

Quando si parla di lavoratori poveri e con bassi salari ci si riferisce, generalmente, a coloro che in un determinato anno percepiscono retribuzioni particolarmente limitate. È poi frequente osservare la dinamica nel corso del tempo del numero o della quota di lavoratori che si trovano in queste condizioni. Tutto ciò è molto rilevante ma, come si è già argomentato su Domani, è importante anche sapere se la condizione di lavoratore povero tenda a essere persistente perché il disagio che ne der

Per continuare a leggere questo articolo