Nei giorni scorsi la Russia ha lanciato un missile contro un suo satellite in orbita distruggendolo. La stampa internazionale ha dato ampio rilievo a questo fatto che può considerarsi un’azione da guerre stellari perché ha messo in pericolo gli astronauti della Stazione spaziale internazionale (Iss).

Lo spazio è ormai terreno di confronto aperto fra Stati Uniti, Russia e Cina, anche perché si prevede che la space economy avrà nei prossimi anni uno sviluppo altissimo grazie all’ingresso dei privati in questo settore. Dal lancio di Sputnik I nel 1957, durante la guerra fredda, le attività spaziali si sono rapidamente sviluppate come dimostrazione della potenza militare dei due blocchi rappresentati dagli Stati Uniti e dall’Urss. Ora appaiono come una competizione scientifica e tecnologica tra molti paesi, tra i quali l’Europa con l’Agenzia spaziale europea, l’India e il Giappone.

A difesa degli interessi americani nello spazio, il 20 dicembre 2019 Donald Trump ha costituito la Space force composta da 16mila uomini con un budget di 35 miliardi di dollari. Anche la Francia ha di recente cambiato il nome della sua forza aerea, l’Armée de l’air, in Armée de l’air et de l’espace.

Tutto questo traccia un sentiero per il futuro che è in chiaro contrasto con l’articolo 4 del Trattato delle Nazioni Unite del 1967 che stabilisce che lo spazio esterno (outer space) può essere usato solo per scopi pacifici.

I trattati stabiliscono anche che lo spazio è di tutti e nessuno, pubblico o privato, può occupare un corpo celeste o parte di esso. Le stazioni spaziali come l’Iss e i satelliti, orbitanti o geo-stazionari, possono essere utilizzati per scopi civili o militari, ma questi ultimi solo se difensivi, ossia nell’esercizio dell’autodifesa o in seguito a un mandato dell’Onu ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. L’esperimento russo e la costituzione di forze spaziali getta una luce sinistra sul futuro delle attività spaziali.

Il blocco spaziale

In this handout photo released by Roscosmos Space Agency, the Soyuz-2.1a rocket booster with Soyuz MS-19 space ship carrying actress Yulia Peresild, film director Klim Shipenko and cosmonaut Anton Shkaplerov to the International Space Station, ISS, blasts off at the Russian leased Baikonur cosmodrome, Kazakhstan, Tuesday, Oct. 5, 2021. Actress Yulia Peresild and film director Klim Shipenko blasted off Tuesday for the International Space Station in a Russian Soyuz spacecraft together with cosmonaut Anton Shkaplerov, a veteran of three space missions, to make a feature film in orbit. (Roscosmos Space Agency via AP)

La storia mondiale degli ultimi cinque secoli offre molti casi di blocchi di terra o navali per isolare un paese dal resto del mondo e costringerlo ad accettare la risoluzione di una disputa internazionale decisa da altri. Poi è intervenuto il blocco aereo con le no fly zone. Ora possiamo avere il blocco spaziale.

Il blocco spaziale è un’interruzione deliberata delle operazioni di infrastrutture spaziali critiche, istituite per garantire la continuità delle azioni governative e delle attività commerciali quando le infrastrutture di terra non possono essere utilizzate, ad esempio per un terremoto o un’inondazione.

Il blocco spaziale può essere ottenuto in tre modi: da satelliti lanciati contro altri satelliti in orbita; dai satelliti che attivano un processo di aggressione verso infrastrutture di terra; da infrastrutture di terra (ad esempio un missile) in grado di colpire un satellite bloccando le interazioni con le infrastrutture di terra.

Esistono poi due forme di blocco. Una è l’interruzione fisica ottenuta dalla distruzione totale o di una parte di un’infrastruttura spaziale; l’altra è il blocco elettronico delle comunicazioni attraverso la corruzione dei segnali (jamming, spoofing) e interferenze dirette alle trasmissioni dallo spazio.

Una forma di dipendenza

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Ognuno di loro ha parametri e conseguenze legali diverse a seconda delle norme applicabili (civili o militari): legge spaziale, diritto aereo, diritto privato, diritto penale, Law of armed conflict (Loac), indicata anche come legge di guerra o diritto internazionale umanitario.

La nostra vita dipende sempre più dallo spazio. Oltre alla ricerca scientifica, il settore spaziale è essenziale per l’uso dei beni prodotti dai settori tradizionali come la catena alimentare, l’energia, i trasporti e la finanza.

Le comunicazioni, la navigazione aerea e quella terrestre grazie al navigatore installato nelle nostre automobili, l’osservazione della Terra, le previsioni meteo, la prevenzione dei disastri naturali, la telemedicina, e soprattutto la sicurezza di un paese. Tutto dipende dalle risorse spaziali. Allora basta la distruzione di alcuni satelliti per paralizzare tutte le infrastrutture associate, mettendo in ginocchio l’attività economica e l’intero sistema di quel paese, con l’effetto immediato di un embargo spaziale.

Alla luce di azioni come la distruzione del satellite russo, appare dunque necessario rivedere al più presto i trattati sullo spazio per adeguarli allo scenario che si è delineato negli ultimi anni. Occorre mettere nuove e solide barriere all’utilizzo dello spazio onde evitare guerre economiche o fisiche le cui conseguenze potrebbero essere davvero tragiche.

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