Le imprese devono pagare la tassa sui rifiuti speciali ai comuni che però non fanno la raccolta. I costi aumentano di cinque volte, e inoltre vanno pagate anche le imprese che li smaltiranno
- Da quest’anno le circa 90mila imprese del settore della logistica devono pagare ai comuni la Tari, la tassa sui rifiuti, nonostante i comuni non effettuino il servizio di raccolta e smaltimento.
- Le imprese fino a oggi hanno trattato per conto proprio i rifiuti speciali rivolgendosi ad aziende specializzate private e concordando con loro tariffe per ogni metro cubo.
- Un’impresa con 100mila metri quadrati di capannoni e piazzali dovrà sborsare 500mila euro in più. La novità introdotta per decreto dal governo uscente.
Ai quasi 90mila imprenditori della logistica il governo uscente lascia un'eredità amara: un conto da pagare di circa 200 milioni di euro. Per effetto di un decreto approvato ad autunno dell'anno passato e di cui pochi si erano accorti, dal 2021 quelle migliaia di aziende devono non solo continuare a sborsare quattrini per lo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti (cartone, plastica, metallo ecc.) così come avevano sempre fatto, ma devono pure pagare, e questa è la novità, anche la Tari ai co



