Economia

Unicredit sceglie il banchiere che non ama la politica

Chief Executive Officer of UBS, Andrea Orcel leaves Portcullis House in London after giving evidence on banking standards to the Parliamentary Commission on Banking Standards, Wednesday, Jan. 9, 2013. The chief executive of UBS’s investment bank told British MPs on Wednesday that bankers had become too arrogant and that the industry has to change. (AP Photo/Sang Tan)
Chief Executive Officer of UBS, Andrea Orcel leaves Portcullis House in London after giving evidence on banking standards to the Parliamentary Commission on Banking Standards, Wednesday, Jan. 9, 2013. The chief executive of UBS’s investment bank told British MPs on Wednesday that bankers had become too arrogant and that the industry has to change. (AP Photo/Sang Tan)

 

  • Andrea Orcel è stato scelto per succedere a Jean-Pierre Mustier come amministratore delegato di Unicredit. La nomina è stata ufficializzata ieri dal consiglio di amministrazione dell’istituto di credito, può sembrare un contrappasso e una porta aperta alle operazioni di fusione tra cui, come è noto, la politica romana mette al primo posto Monte dei Paschi di Siena.
  • Eppure, se c’è qualcosa che si sa di Orcel, nominato in piena di crisi di governo, è proprio la distanza dalla politica e dai suoi meccanismi. Quando si faceva il suo nome già dieci anni fa, l’ex ad di Cdp Costamagna diceva: «Della politica non gliene frega niente»
  • Arriva in Unicredit conoscendo bene la banca e anche Mps, che il ministero dell’Economia si è impegnata a privatizzare. Il mercato ha accolto la scelta con favore, ma ancora con l’incognita della strategia sulle fusioni.

Per continuare a leggere questo articolo