È stata avviata mercoledì 26 la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale energia e petrolio, che ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti delle aziende del settore, insieme a Confindustria Energia e ai segretari generali della Filctem-Cgil, Marco Falcinelli, della Femca-Cisl, Nora Garofalo e della UiltecUil, Daniela Piras, «impegnati a lavorare con responsabilità per restituire uno strumento che tenga conto delle tematiche e delle esigenze sociali e industriali».

Lo indica una nota congiunta di Confindustria Energia e sindacati. In apertura il presidente di Confindustria Energia, Guido Brusco, ha ricordato l'importanza e il valore della solidità del sistema di relazioni industriali nel settore, in un contesto di trasformazioni profonde dove la transizione energetica, la decarbonizzazione e le nuove dinamiche geopolitiche impongono dialogo e cooperazione tra le parti sociali.

«Mai come oggi – ha affermato Brusco – il Ccnl si conferma uno strumento essenziale per garantire equilibrio e stabilità e il negoziato può rappresentare l'opportunità per confermare la centralità del settore, valorizzando il contributo di tutti gli attori coinvolti e rafforzando il legame tra competitività e coesione sociale».

«In uno scenario così difficile e articolato, –  rileva il dg di Confindustria Energia, Modestino Colarusso –  il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore Energia e Petrolio rappresenta l'occasione per rafforzare il nostro impegno comune e trovare soluzioni alle sfide che ci attendono. Preservare la sostenibilità economica e la competitività è essenziale. Per questo motivo, valuteremo ogni aspetto con attenzione al fine di garantire soluzioni equilibrate e durature».

«I tempi del rinnovo contrattuale - commentano i tre segretari generali Falcinelli, Garofalo, Piras - impongono percorsi proficui, con quella responsabilità sociale da parte delle imprese necessaria per raggiungere la conclusione della trattativa il più presto possibile. A garanzia del potere d'acquisto dei salari e del valore del contratto quale strumento di governo del settore, di fronte al cambio di modello di sviluppo e delle transizioni già in corso».

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