Negli ultimi vent’anni nella capitale è stato investito quasi mezzo miliardo per garantire case a un prezzo adeguato a persone e famiglie con redditi medio-bassi. Il risultato sono decine di palazzi incompiuti in quartieri dove mancano i servizi essenziali. Gli inquilini protestano, la politica tace e i palazzinari incassano
- Centinaia di milioni di euro di soldi pubblici spesi da costruttori privati quasi senza alcun controllo da parte di regione e comune. A tanto ammonta il finanziamento che negli ultimi venti anni è stato erogato nella Capitale per l’edilizia agevolata.
- Una pratica lodevole, se tutto fosse andato per il verso giusto. Così non è stato, e un ruolo fondamentale l’hanno giocato le amministrazioni di ogni colore che si sono succedute negli ultimi due decenni.
- Il risultato dei piani di zona sono decine di palazzi mai finiti di costruire, in quartieri dove mancano strade, marciapiedi, illuminazione, fogne. E inquilini costretti ad anni di battaglie - e spese - legali per provare a far riconoscere i propri diritti.
Centinaia di milioni di euro di soldi pubblici spesi da costruttori privati quasi senza alcun controllo da parte di regione e comune. Quasi mezzo miliardo che negli ultimi vent’anni avrebbe dovuto garantire case a un prezzo adeguato a persone e famiglie con un reddito medio. A tanto ammonta il finanziamento che negli ultimi venti anni è stato erogato nella Capitale per l’edilizia agevolata, un modo per permettere a chi ha un reddito non elevato di affittare o comprare un'abitazione a Roma, con



