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A Roma non c'è posto per i morti: sequestrato il deposito delle urne

LaPresse
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I carabinieri hanno sequestrato i locali di deposito urne e deposito ossario, sancendo con l'apposizione dei sigilli il fallimento nella gestione della cremazione delle salme

  • I carabinieri di Roma hanno sequestrato i locali di deposito urne e deposito ossario del cimitero Flaminio accusato di non garantire l’igiene sul lavoro.
  • Si tratta dell’ennesima, definitiva bocciatura di una gestione fallimentare delle cremazioni nella Capitale. Il Covid-19 ha, infatti, dato il colpo di grazia a una situazione già disperata rendendo i tempi di attesa per la cremazione lunghi di oltre un mese. 
  • Le motivazioni alla base del fallimento sono due: una procedura, unica in Italia, che non permette l’ok alla cremazione nello stesso momento in cui si fa richiesta per l’inumazione e una carenza sempre più grave di impianti.

«Sotto sequestro giudiziario per inosservanza alle norme sulla prevenzione degli infortuni e igiene sul lavoro», recita il verbale affisso sul cancello del cimitero Flaminio a Roma. I carabinieri hanno sequestrato i locali di deposito urne e deposito ossario, sancendo con l'apposizione dei sigilli, il fallimento nella gestione della cremazione delle salme. Dopo il sequestro, le agenzie di onoranze funebri hanno ricevuto due comunicazioni dall'ispettorato Flaminio. «Siamo in fase di raggiungim

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