- Nel discorso di insediamento di Sergio Mattarella qualcuno ha letto un “programma” di lavoro, con cui il capo dello stato avrebbe delineato gli obiettivi da perseguire.
- La funzione del presidente è tutt’altro che formale e notarile, specie in un momento di crisi di altre istituzioni. È collocato dalla Costituzione al di sopra di tutte le parti politiche, quindi non può dettarne alcuna “agenda”.
- Parimenti, appare una forzatura vincolare il parlamento all’attuazione del “programma” che sarebbe stato delineato dal capo dello stato. Quest’ultimo ha richiamato l’attenzione sui temi nazionali più rilevanti, perseguendo così il fine di “unificazione” del paese.
Dopo giornate focalizzate sui nomi per la presidenza della Repubblica, l’attenzione si sposta sulle modalità con cui il capo dello stato interpreterà il proprio ruolo nel corso del secondo mandato. Le parole di Sergio Mattarella subito dopo l’esito delle elezioni davano già una chiara indicazione, con l’espresso riferimento alla «grave emergenza» in corso «sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale». In occasione del secondo giuramento, il capo dello stato ha esplicitato le



