È stato aggredito insieme al figlio di 6 anni, in un’area di sosta all’altezza di Lainate sull'autostrada Milano-Laghi, un turista francese di religione ebraica. «Assassini, tornate a casa vostra» gli hanno gridato alcuni avventori del bar. Poi l’aggressione si è fatta anche fisica. Nel pomeriggio di martedì, la procura di Milano ha aperto un'inchiesta contro ignoti con l'accusa di percosse aggravate dall'odio razziale. Dell'indagine si occupa il pm Eugenio Fusco.

L’uomo, che indossava una kippah, viaggiava insieme alla famiglia per fare visita alla figlia che vive nel capoluogo lombardo.

La procura è ora in attesa di un’informativa della Digos sull’aggressione subita da padre e figlio che è stata in parte ripresa dall’uomo con il suo cellulare e postata sui social. «Assassini, qui non siamo a Gaza, siamo a Milano» ha gridato un uomo. «Free Palestine» hanno aggiunto altre persone.

Padre e figlio erano entrati nell’area ristoro per andare in bagno, che si trova al piano di sotto, ma non hanno fatto in tempo a scendere le scale che le persone hanno iniziato a gridare. Dopo il grido “Free Palestine” «altri si sono infiammati e io non ho avuto paura e ho risposto - ha detto all’Ansa -. Ero arrabbiato, non sono un maleducato e un violento ma quando bisogna difendersi, bisogna difendersi».

A questo punto l’uomo, che vive a Parigi dove è già rientrato, ha iniziato a filmare con il telefonino l’episodio, poi ha portato il figlio in bagno. E all’uscita della toilette ha detto che c'erano quindici, venti persone ad aspettarlo chiedendogli di cancellare il video. Ma lui ha riposto di no. «A un certo punto mi sono trovato a terra e ne hanno approfittato come animali prendendomi a calci - ha detto ancora -. Non vedevo mio figlio, ma fortunatamente era con una signora che lo ha messo in un angolo. Ho visto bestie selvagge». Dopo l’aggressione è arrivata la Polizia, «il mio genero mi ha spiegato che hanno detto che bisognerebbe dire a Netanyahu di smettere di bombardare. Ma io non sono israeliano, sono francese», si difende il turista.

A rendere pubblico l’episodio è stato il direttore della Brigata ebraica di Milano Davide Romano. Questa aggressione «ci segnala per l’ennesima volta come l'antisemitismo sia in forte crescita nel nostro paese», ha detto. 

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