Il preside le chiamava nel suo ufficio con il pretesto di discutere del rendimento scolastico e una volta da soli iniziava con le molestie
Un preside di un liceo del comune di Grammichele è finito ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale a danno di minori. L’uomo, 61 anni, è accusato di aver abusato nei confronti di sette ragazze.
L’indagine della procura di Caltagirone è partita dalla denuncia di una giovane 15enne che lo scorso maggio ha deciso di raccontare alle forze dell’ordine un episodio avvenuto nella sua scuola. «Dopo averla chiamata nel suo ufficio ed aver chiuso la porta», spiega la procura nel comunicato, l’uomo «le avrebbe chiesto dei “bacini”, proponendosi altresì di darle dei “morsi”, baciandola poi sul collo, non riuscendo sulla bocca, solo grazie alle resistenze opposte dalla ragazza».
In precedenza il preside aveva più volte convocato la studentessa nel suo ufficio di presidenza e interagiva anche con il profilo social della giovane. Dalla denuncia sono partite le indagini e altre sei ragazze hanno riferito di aver subito gli stessi atteggiamenti da parte del 61enne.
Il preside le chiamava nel suo ufficio con il pretesto di discutere del rendimento scolastico e una volta da soli iniziava con le molestie. Diceva loto che le avrebbe «prese a morsi» se non avessero studiato, chiedeva abbracci, dava pacche sul sedere. In due circostanze, scrive la procura «l’uomo si sarebbe spinto nello strusciare, durante un abbraccio, la mano della minore contro le sue parti intime, nonché avrebbe posato le sue dite sulle labbra della studentessa dopo averle lui stesso baciate». Ora l’uomo è ai domiciliari.
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