Massimo Straccini, il magazziniere di Amazon che ha denunciato di non poter avere un affitto con il suo contratto a termine, adesso non lavora più. Straccini viveva in un camper nel parcheggio del deposito di Rovigo con la sua compagna. Lo racconta il quotidiano la Repubblica che un mese fa aveva fatto emergere la sua storia. Il contratto di tre mesi con il gigante dell’e-commerce è scaduto e non gliel’hanno rinnovato: «Nella mia squadra sono l’unico a cui non l’hanno rinnovato. Temo di essere stato penalizzato perché ho raccontato la mia storia» ha detto al giornalista. 

Di fronte a un assunzione così breve, nessuno se la sentiva di concedergli una casa. Giovedì 7 gennaio è arrivato il termine di scadenza del contratto di lavoro: «E prima di quel giorno mai nessuno mi aveva avvisato della possibile conclusione del rapporto di lavoro. Ho chiamato io l’agenzia Adecco che gestiva la mia posizione. Sono stati loro a dirmelo: la tua avventura in Amazon finisce qui». A dicembre aveva raccontato la sua vita in camper nel parcheggio dell’azienda: «Era una critica al sistema di lavoro fondato sul precariato, non ad Amazon. Del resto, con un contratto di tre mesi non ci sono le garanzie per stipulare un contratto d’affitto e questo è il motivo per cui vivevo lì con la mia compagna Edna».

Il suo lavoro era posizionare la merce nei magazzini e nessuno lo aveva mai criticato: «Mai, anzi. I manager si avvicinavano e mi dicevano che andavo bene. Monitoravano il mio operato con i tablet durante i turni e nessuno mi ha mai fatto un appunto».

Adesso cerca un lavoro e ha lanciato un appello: «Vorrei lavorare ma so che non sarà facile a 58 anni. Anzi, ne approfitto per lanciare un appello: vi prego, datemi un lavoro. Vorrei soltanto trovare un po’ di stabilità».

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