Uno spazio grigio dove l’Aeronautica militare, e in particolare l’Istituto di Medicina Aerospaziale di Milano (Imas), si muove indisturbato da almeno quindici anni. L’Istituto meneghino, deputato al controllo della idoneità psicofisica al volo del personale dell’Aeronautica nonché del personale civile, sta adottando da anni un metodo scorretto per le visite mediche sui piloti.

L’Imas, secondo documenti e testimonianze esclusive raccolte da Domani, ha fatto visitare da medici non in possesso di titoli e requisiti professionali i piloti dell’Aeronautica e delle altre Forze Armate e Corpi Armati, nonché del personale aeronavigante di Alitalia, Air Italy, Alba fininvest, Neos, Blue Panorama e Air dolomiti. Rilasciando un’idoneità al volo senza alcuna validità legale e mettendo a rischio la salute degli stessi pazienti visitati.

Le radiazioni ionizzanti

Questo metodo viene seguito per le visite relative alle radiazioni ionizzanti: quelle radiazioni provenienti da stelle in collisione, buchi neri, raggi cosmici. Si tratta dei nuclei degli atomi, come quelli di ferro e nichel, che si muovono quasi alla velocità della luce: questi raggi non rappresentano un grosso rischio per gli esseri umani sulla superficie terrestre, ma possono invece essere cancerogene per chi come i piloti ne è maggiormente esposto. I danni possono riguardare tessuti e Dna, e provocare cancro, problemi riproduttivi e leucemia. «Molto spesso le visite vengono del tutto scalcavate, in particolare quelle riguardare le radiazioni ionizzanti. In quel caso il medico visitante deve essere specializzato in medicina del lavoro e deve seguire determinate procedure. Ovviamente questo non accade» spiega un ufficiale medico dell’Imas, che preferisce rimanere anonimo.

Il costo di una visita completa (oculistica, radiazioni e laboratorio), sulla base dei listini di altri istituti privati che offrono il servizio, si aggira introno ai 200 euro, mentre quello offerto dall’Imas si ferma agli 80/100 euro (dipende dal tipo di visita). Le compagnie aeree, per un accordo interministeriale datato novembre 2005, si sono affidate in questi anni all’Aeronautica Militare certe dell’ufficialità delle attività di sorveglianza medica.

I piloti visitati all’Imas sono oltre 400 al mese. La maggior parte di loro supera la visita, ottiene la sua idoneità, le compagnie pagano e l’Imas incassa la sua quota, emettendo una fattura sulla quale curiosamente a mancare è proprio la voce “giudizio di idoneità”. Perché? Legalmente i piloti non visitati da un medico del lavoro, per quanto riguarda le radiazioni ioniche, non hanno diritto all’idoneità al volo. «Così l’Imas può provare di non aver dichiarato il falso, e scaricare le responsabilità su compagnie, piloti e in primis sul medico incaricato», puntualizza l’ufficiale.

Le visite però, come dimostra l’elenco dei medici predisposti per le visite dall’Imas, sono fatte da medici non specialisti in Medicina del Lavoro, o, peggio ancora, il rilascio di tutti i “Giudizi di idoneità” della giornata avviene a firma di un ufficiale medico, questa volta specialista in Medicina del Lavoro, che non ha effettuato personalmente alcuna visita.

Poiché si tratta di esami clinici, biologici e indagini diagnostiche, come sottolineato dalle linee guida del decreto legislativo n° 230/95 (e successiva modifica 241/2000), il numero 81/2008 e la sentenza n. 45844 della Cassazione, i professionisti che svolgono le visite senza specializzazione rischiano accuse di falso ideologico e frode in pubbliche forniture, mentre l’Istituto di Medicina Aerospaziale non rischia nulla.

Oltre alle visite mediche illegali, all’Imas «non venivano effettuate tutte le visite specialistiche previste dal protocollo sanitario dell’Accordo Interministeriale, in particolare la visita specialistica oculistica, anche se regolarmente fatturata alla compagnia Aerea» svela l’ufficiale.

I vertici sapevano

Di tutto ciò i vertici dell’Imas erano a conoscenza: in un documento riservato il Generale Stefano Farrace autorizza il rilascio del “Giudizio di idoneità” relativamente alle radiazioni ionizzanti sulla base di una visita medica effettuata dai diversi Ame (esaminatore aeromedico) operanti in Imas. Un’acrobazia normativa che ha un solo problema: l’Ame non può effettuare questo tipo di visite perché non in possesso del requisito essenziale, cioè la specializzazione in Medicina del Lavoro.

All’oscuro dei rischi e dei propri pericoli sono anche i piloti che si ritrovano affetti da patologie degenerative senza mai avere avuto chiaro il proprio quadro clinico. Come R., ex luogotenente dell’Aeronautica militare che per motivi di sicurezza preferisce rimanere anonimo, alle prese con un cancro alla tiroide. «Non sono stato avvisato della mia situazione durate le visite mediche. Dicevano “tutto okay, puoi andare”. Viste le tante ore di volo, gli specialisti consultati individuano nelle radiazioni cosmiche la causa del mio male», chiosa.
Gli unici ufficiali medici ad avere i requisiti richiesti per le visite mediche hanno sporto denuncia alla procura di Milano, dopo aver avvertito delle irregolarità i vertici dell’Imas - su tutti il generale Giuseppe Ciniglio Appiani e il Colonnello Emanuele Garzia - e dell’Aereonautica Militare. Senza avere risposta alcuna, se non intimidazioni e pressioni (Domani ha registrazioni e documenti).


Uno dei due ufficiali ha tentato anche la carta della disperazione: «Esasperato dai comportamenti vessatori dei superiori mi sono rivolto al telefono verde 800 48 29 99 dell’Aeronautica, per denunciare le ritorsioni subìte, lasciando i miei dati e senza nascondersi dietro l’anonimato» racconta il medico. «Il risultato è stato che dopo venti giorni da quella telefonata, registrata, sono stato trasferito senza se e senza ma, proprio perché segnalato al mio comandante».


La procura di Milano ad aprire un fascicolo: pochi giorni fa una ventina di carabinieri sono entrati nella sede l’Imas di Milano e hanno sequestrato tutte le cartelle cliniche dei piloti visitati dai medici dell’Istituto. Al primo blitz sono seguite un altro paio di visite e le prime interrogazioni, e dalla procura stessa ci confermano la presenza di un dossier che riguarda tali irregolarità, senza però aggiungere altro.


Gli uffici e i vertici dell’Aeronautica militare e dell’Imas alle varie sollecitazioni e alle richieste di chiarimenti presentate da Domani hanno affermato di «stare acquisendo elementi di informazione in merito agli eventi». E «qualora emergessero elementi di criticità nelle procedure attuate, sarà cura della Forza Armata rispondere nelle opportune sedi giudiziarie delle eventuali irregolarità occorse nelle visite mediche cui fa menzione».

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