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Tra le poche certezze nella composizione della squadra di governo del centrodestra, lacerato dai conflitti e dalle divisioni, c’è il gradimento unanime per Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, accostato a diversi dicasteri, da ultimo al ministero della Transizione Ecologica.
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Negli anni ruggenti del berlusconismo D’Amato era sempre a un passo dalla candidatura, ma ogni invito è stato sempre rimandato al mittente.
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Inviti che sono arrivati anche dall’altra sponda dove l’industriale vanta ottimi rapporti e buone entrature. Nella sua villa, ad Anacapri, ha ospitato il gotha dell’imprenditoria nazionale, prefetti, magistrati e politici senza distinzione di appartenenza.
Tra le poche certezze nella composizione della squadra di governo del centrodestra c’è il gradimento unanime per Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, accostato a diversi dicasteri, da ultimo al ministero della Transizione ecologica. Negli anni ruggenti del berlusconismo D’Amato è stato sempre a un passo dalla candidatura, a sindaco di Napoli, a presidente della regione Campania, a parlamentare. Ma ogni invito, anche da parte della sinistra dove l’industriale ha comunque ottimi rappo



