- Per il provveditore delle carceri della Campania, Antonio Fullone, erano stati chiesti gli arresti domiciliari. La richiesta è stata poi tramutata nell’interdizione dai pubblici uffici.
- Come rivelato nell’inchiesta di Domani, Antonio Fullone è accusato di aver disposto «quale autore, determinatore, organizzatore e regista» una perquisizione straordinaria generale nei confronti di circa 292 persone recluse alla Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
- Un dipendente del ministero della Giustizia lo descrive come «una persona particolarmente illuminata. Aveva una visione dell’istituto penitenziario che non era di certo il modello di Guantanamo». Una visione che però stride fortemente con le prove raccolte dagli inquirenti sull’«orribile mattanza».
Per il provveditore delle carceri della Campania, Antonio Fullone, inizialmente erano stati chiesti gli arresti domiciliari. La misura era stata proposta dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone, che ha coordinato l’indagine sui pestaggi insieme al procuratore aggiunto Alessandro Milita, con i pubblici ministeri Daniela Pannone e Alessandra Pinto. La richiesta era stata poi tramutata nell’interdizione dai pubblici uffici dal giudice per le



