«Che questo momento sia ricordato nella storia, come quello in cui abbiamo anteposto la salute di tutti agli interessi di pochi». Più di 170 tra Premi Nobel ed ex capi di stato e di governo hanno inviato oggi una lettera aperta al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per sostenere la proposta di sospendere i diritti di proprietà intellettuale delle case farmaceutiche sui vaccini contro il Covid-19, con l’obiettivo di consentirne l’accesso in tutto il mondo.

L’iniziativa coordinata dalla People’s Vaccine Alliance (Pva), di cui fanno parte Oxfam ed Eemergency, vede tra i primi firmatari gli ex presidenti del consiglio Romano Prodi e Mario Monti, l’ex premier britannico Gordon Brown, l'ex Presidente della Francia François Hollande, l’ex premier spagnolo José Zapatero. Nella lunga lista il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz e quello per la pace Michail Gorbaciov.

Adesso tocca a Biden: «Affinché – si legge nel comunicato - sia messa in campo tutta l’influenza che gli Stati Uniti possono esercitare a livello globale – dato anche il contributo alla scoperta di due dei vaccini disponibili - per sospendere temporaneamente la proprietà intellettuale dell’industria farmaceutica, dando un impulso alla produzione di vaccini che rimangono carenti in tutto il mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo». 

Prodi in linea di principio è a favore della proprietà intellettuale ma, aggiunge, «ci troviamo di fronte a 8 miliardi di persone nel mondo a rischio pandemia, mi auguro che anche l’Unione Europea scelga al più presto questa direzione, dando esempio al resto del mondo».

Con il G7, ha sottolineato Brown «gli Stati Uniti hanno l’opportunità di mostrare tutta la leadership di cui sono capaci».

La proposta è stata avanzata dai governi di Sud Africa e India all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), le associazioni sottolineano che renderebbe possibile una campagna di vaccinazione di massa in tutto il mondo.

Il problema, denunciano Oxfam ed Emergency da tempo, è che con l’attuale ritmo di produzione di vaccini, la maggior parte delle nazioni povere dovrà aspettare il 2024 per immunizzare la propria popolazione. Con l’attuale sistema e a questi ritmi solo il 10 per cento dei paesi poveri avrà accesso al vaccino l’anno prossimo.

Nella lettera si chiede inoltre che la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale, sia accompagnata dalla condivisione di know-how e tecnologie e da investimenti globali e coordinati in ricerca, sviluppo e capacità produttiva.

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