Non si sa ancora la motivazione che ha spinto stamattina un uomo di 35 anni, Andrea Pignani, a uscire di casa con una pistola in pugno e sparare. Prima verso un vicino, che stava vuotando una carriola piena di rami appena tagliati dal suo giardino, mancandolo. E poi verso due fratellini di cinque e dieci anni e un anziano 84enne, tutti e tre colpiti a morte. È successo ad Ardea, cittadina a circa 40 chilometri a sud di Roma, in una domenica mattina trasformatasi in tragedia.

Dopo aver esploso almeno quattro o cinque proiettili, Pignani si è barricato in casa. La madre, una volta scoperto tutto, è invece uscita dall’abitazione e ha raggiunto gli investigatori. La villetta è stata in poco tempo circondata dal reparto Gis (Gruppo intervento speciale) dei carabinieri, da un negoziatore e dall'Api (Aliquota primo intervento) del comando provinciale di Roma.

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Le forze dell’ordine hanno provveduto a chiudere le strade e staccare le utenze, gas e luce compresi, in tutta la zona. La trattativa con Pignani, però, non ha portato alcun risultato. A un certo punto, è stato anche avvertito chiaramente uno sparo all’interno dell’abitazione. Così dopo circa tre ore, intorno alle 15.45, i militari hanno deciso di fare irruzione. E hanno trovato il corpo del 35enne in camera da letto. L’uomo si è suicidato.

La sparatoria

Non è chiaro se Pignani avesse un movente, ma al momento gli inquirenti tendono a escludere questa ipotesi. È stato inoltre appurato che non esiste alcun rapporto di parentela tra l’omicida e le vittime. Ciò che è certo è che il 35enne è uscito dalla sua abitazione in via degli Astri, all’interno del consorzio residenziale Colle Romito, e ha sparato prima contro un vicino, senza colpirlo. Poi si è spostato di un centinaio di metri, nei pressi di un piccolo parco giochi. È ha aperto il fuoco contro i due bambini, Daniel e David Fusinato, colpendone uno al cuore e l’altro alla testa.

Via degli Astri, dove è avvenuta la sparatoria di Ardea (foto @GoogleStreetView)

Nel frattempo, secondo il racconto di alcuni testimoni, l’84enne Salvatore Ranieri è arrivato nel parco in bicicletta ed è stato raggiunto da due proiettili. È morto subito dopo, mentre i due bambini – trasportati d’urgenza in elisoccorso al Gemelli e al Bambin Gesù – sono deceduti in ospedale. Fortunatamente, molti degli inquilini del consorzio si trovavano in quel momento al mare.

Problemi psichici

Il sindaco di Ardea, Mario Savarese, ha definito Pignani «una persona instabile che ha manifestato in precedenza comportamenti ostili e ha messo in atto minacce a cui nessuno aveva dato credito». Secondo il primo cittadino, tutto è accaduto per futili motivi, «litigi tra vicini».

Romano Catino, presidente del consorzio Colle Romito, ha detto che la famiglia dell'omicida «era conosciuta nel quartiere per episodi di molestie e degrado» e che addirittura una persona della vigilanza interna del complesso di case era incaricata di tenere d’occhio la villetta di Pignani.

Il 35enne viveva in via degli Astri dal 2019: da allora erano state diverse le segnalazioni fatte dagli abitanti del quartiere. Era già capitato, infatti, che sparasse dei colpi in aria o che litigasse coi vicini. Tutti, però, erano convinti avesse una pistola a salve. Ingegnere informatico disoccupato da tempo, Pignani è stato descritto come una persona sola.

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Il mistero della pistola

Come faceva però un uomo con probabili disturbi psichici a essere in possesso di una pistola? Il padre, morto in inverno, secondo quanto ricostruito dai carabinieri era una guardia giurata. Dal giorno della sua morte, la sua pistola di servizio era scomparsa nel nulla. Era stato proprio Pignani a sottrarla, nascondendola. Nessuno l’ha mai trovata. Fino a oggi.

Il dramma dei familiari

«Salvatore era andato a fare un giro in bicicletta. Mi sono preoccupata perché non era rientrato per pranzo, mi hanno detto che c'era stata una sparatoria e l'ho scoperto così»: sono state queste le prime dichiarazioni rilasciate dalla morte dell’anziano.

La nonna dei due bambini rimasti uccisi, intervistata da Repubblica, ha invece raccontato che i piccoli «respiravano ancora, non parlavano ma davano la mano al padre», ma che l’ambulanza «è arrivata dopo mezz’ora, troppo tardi».

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I sanitari del 118 sono arrivati sul posto con due elicotteri per trasportare i due bambini in ospedale, uno al Gemelli e l’altro al Bambin Gesù. Nonostante i tentativi di rianimarli sul posto e stabilizzarli prima del trasporto in ospedale, per loro non c’è stato nulla da fare.

Il padre dei due bambini, secondo quanto è trapelato, sarebbe agli arresti domiciliari per spaccio di droga. Alcuni testimoni hanno raccontato che è stato proprio l’uomo a soccorrere i suoi due figli. «Io sono ai domiciliari per un po' di droga – avrebbe urlato – e nessuno ha controllato una persona con una pistola. Guardate cosa ha fatto».

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