Dalle prime ore di questa mattina, la squadra mobile di Salerno e la divisione anticrimine della questura di Salerno, con il coordinamento del servizio centrale operativo e del servizio centrale anticrimine, su delega della procura distrettuale della repubblica di Salerno, sta conducendo una vasta operazione di contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore del trasporto infermi e delle onoranze funebri.

In particolare la squadra mobile di Salerno, sta eseguendo una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno nei confronti di un imprenditore, Roberto Squecco, di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, e di ulteriori dieci soggetti, responsabili, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Contestualmente, la divisione Anticrimine sta eseguendo un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso, dal tribunale di Salerno – sezione misure di prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, su proposta congiunta del procuratore della repubblica e del questore di Salerno, concernente beni di associazioni di soccorso pubblico e ulteriori assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro.

A Capaccio, il sindaco è Franco Alfieri, “l’uomo delle fritture”, definito così proprio da Vincenzo De Luca, nel 2016, per indicarne le sue capacità di campione delle clientele. Alfieri non è indagato.

Quando diventa primo cittadino, nel giugno 2019 del comune di Capaccio, in provincia di Salerno in piazza ci sono centinaia di persone, ma anche diverse ambulanze del gruppo ‘Croce azzurra’ che fanno capo proprio al gruppo di Roberto Squecco, imprenditore delle pompe funebri, condannato in via definitiva per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, in particolare del clan Marandino.

La ex moglie di Squecco, Stefania Nobili, è capogruppo di maggioranza, eletta nelle liste a sostegno di Alfieri. 

Nell’ottobre 2019 la procura di Salerno esegue una serie di perquisizioni, sotto indagine finisce anche Stefania Nobili insieme con 17 persone, parenti e sodali di Squecco, ma anche dirigenti dell’Asl che avevano sottoscritto le convenzioni con le ambulanze del pregiudicato.

La procura contesta agli indagati diversi reati, ma soprattutto di aver contribuito a schermare la reale proprietà di società e di un lido, dove Alfieri ha aperto la sua campagna elettorale a sindaco. Ma quella indagine, con relative perquisizioni, era solo la prima parte, oggi sono scattati gli arresti. 

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