Ventinove milioni di dosi AstraZeneca non note all’Unione europea sono state trovate nello stabilimento Catalent di Anagni, in provincia di Frosinone, dove il vaccino anglo-svedese viene infialato e confezionato prima di essere inviato agli hub impegnati nella somministrazione in tutto il territorio europeo. 

Il ritrovamento è avvenuto a seguito della richiesta della Commissione europea al premier Mario Draghi di verificare alcuni lotti di vaccino presso uno stabilimento di produzione ad Anagni, sabato 20 marzo. In un comunicato Palazzo Chigi ha fatto sapere che il presidente del Consiglio ha informato il ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha disposto un’ispezione che si è tenuta tra sabato e domenica grazie all'intervento dei Nas. I lotti, secondo quanto verificato dai carabinieri, erano destinati al Belgio.

La Stampa, che ha dato la notizia che AstraZeneca stava di fatto nascondendo ingenti quantitativi di vaccino, aveva riferito che le dosi, il doppio di quelle attualmente consegnate ai paesi comunitari, sarebbero state destinate al Regno Unito prima che l'Ue imponesse il blocco sulle esportazioni, per poi rimanere nello stabilimento, accumulandosi giorno dopo giorno. 

Il commissario europeo Thierry Breton ha avviato un'indagine sullo stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix, uno dei due impianti utilizzati nell'eurozona dalla casa farmaceutica.

La risposta di AstraZeneca

AstraZeneca ha diramato questo pomeriggio un comunicato sostenendo che quanto riportato in relazione alle dosi ritrovate ad Anagni è inesatto: le dosi, ha specificato, erano destinate solo in parte al Belgio, mentre altre erano in attesa dell'autorizzazione post controllo qualità per essere inviate anche altrove. «Non ci sono esportazioni attualmente previste se non verso i paesi Covax (il programma internazionale nato per portare i vaccini nei paesi poveri o in via di sviluppo, ndr). Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa del rilascio del controllo qualità per essere spedite al Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito, il vaccino è stato prodotto fuori dall'UE e portato allo stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale», ha dichiarato l'azienda.

«Ci sono altre 16 milioni di dosi in attesa del rilascio del controllo di qualità per essere spedite in Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai paesi dell'UE durante l'ultima settimana di marzo, il resto in aprile, quando le dosi saranno approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità», ha aggiunto, insistendo sul fatto che non sia corretto definire «scorta» i 29 milioni di dosi trovati nello stabilimento ciociaro.

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