Affari di famiglia. E una rete di relazioni eccellenti che porta dritto nelle stanze del potere. Nel documento «riservatissimo» con cui Bankitalia a marzo 2025 ha commissariato Banca Progetto – l’istituto di credito che negli anni scorsi ha concesso prestiti miliardari coperti da garanzia pubblica – si elencano i nomi delle società e delle aziende che nel tempo avrebbero ottenuto finanziamenti sospetti dalla banca sotto inchiesta, finanziamenti che presentano «diffuse e gravi anomalie».

La lista comprende anche la società romana Atlas consulting, che fa capo a Simone Giacomini, Antonino Maira e Ettore Dore, i tre manager che hanno portato al successo la Stardust spa, marchio molto noto nel mondo della comunicazione digitale, una sorta di scuola per influencer, com’è stata definita, che crea contenuti digitali al servizio di campagne promozionali.

L’INDAGINE A ROMA
Su Atlas, dunque, ha acceso un faro la Banca d’Italia che entro fine mese completerà la sua attività ispettiva su Banca Progetto, fino a febbraio scorso guidata da Paolo Fiorentino, rinviato a giudizio per violazione di legge bancaria nell’ambito di una prima inchiesta, oggi in fase dibattimentale, sull’istituto di credito, nonché condannato a dicembre 2024 a quattro anni di reclusione per irregolarità nei conti di Carige, di cui è stato amministratore delegato fino al 2018.

Nella primavera di tre anni fa, Giacomini, Maira e Dore hanno ceduto il controllo di Stardust a Gedi, il gruppo editoriale controllato dalla Exor di John Elkann. I tre imprenditori sono rimasti come azionisti di minoranza, con Giacomini e Maira nel ruolo di amministratori delegati. Pochi mesi dopo, però, a settembre, i tre soci di Atlas hanno aperto le porte del gruppo a nuovi un nuovo azionista.

Entra così in scena la Race advisory, società di consulenza che ha rilevato una quota di minoranza, circa l’11 per cento, di Stardust srl che controlla l’omonima società operativa.
A chi fa capo Race Advisory? La risposta al quesito ci riporta a Banca Progetto. Già, perché il capitale della società è spartito in parti uguali tra l’avvocato Giuseppe Rappazzo e Andrea Centofanti, ex ufficiale della Guardia di Finanza e fratello del più noto Fabrizio, finito al centro delle cronache negli anni scorsi per i suoi rapporti con l’ex magistrato Luca Palamara.

Secondo quanto Domani ha ricostruito, il collegamento con Banca Progetto è Ida Ruggiero, moglie di Andrea Centofanti e in passato anche socia e amministratrice di Race Advisory. Ruggiero ha lavorato per conto della banca ora commissariata, con il compito di trovare clienti, aziende da finanziare.

Le segnalazioni della Banca d’Italia non sono passate inosservate anche in procura a Roma, che ha già cominciato le verifiche sull’attività nella capitale dell’istituto guidato fino a pochi mesi fa da Fiorentino, un banchiere di lungo corso che è stato in prima linea nel gruppo Capitalia, poi in Unicredit e infine in Carige. Sempre secondo quanto risulta a Domani, ci sarebbe già un fascicolo d’indagine con almeno tre indagati.

Va poi segnalato un altro fatto: a luglio del 2024 Race Advisory ha restituito la sua quota di Stardust srl ai venditori, cioè la Atlas di Giacomini, Maira e Dore, che a loro volta si sono impegnati a pagare, in ventiquattro rate, la somma di 290mila euro.

SPONSOR IN CAMPIDOGLIO
Nel frattempo, Stardust ha proseguito la sua attività, forte anche di rapporti in alto loco come quelli con Alessandro Onorato, assessore ai Grandi eventi, al Turismo, allo Sport e alla Moda di Roma Capitale. A marzo 2023, Onorato, nato e cresciuto a Ostia, già candidato nella lista civica dell’imprenditore Alfio Marchini, ha presentato in pompa magna in Campidoglio i nuovi progetti di Stardust, controllata da Gedi, con i manager di Atlas come soci di minoranza.

«Con l’apertura a Roma dello Stardust Lab avremo un’opportunità in più per promuovere i grandi eventi internazionali sportivi, culturali, concertistici e della moda su un target di giovani che utilizzano i social e la comunicazione digitale. Un valore aggiunto messo a disposizione gratuitamente dalla società», dichiarò Onorato, entusiasta del lavoro svolto da Stardust.

Non solo belle parole. Stardust records srl, poi accorpata a Stardust spa, ha ottenuto nel 2023, quando Onorato era già assessore, 15mila euro da Zetema progetto cultura srl, la società partecipata al cento per cento da Roma Capitale, per la realizzazione della «campagna promozionale tramite creazione di storie e contenuti su Instagram e Tik Tok».

Altri 30mila euro Stardust records srl li ha pure ottenuti nel 2021 da Sport e Salute spa, che fa capo al ministero dell’Economia e delle Finanze per «Attività di influencer campagna digitale EWoS».

A luglio dell’anno scorso nella scuola degli influencer è andato in scena un cambio della guardia. Fuori i due ad, Giacomini e Maira, che lasciano il posto a manager Gedi. La holding Atlas però, tramite Stardust srl, è rimasta azionista dell’omonima spa e, come detto, finisce nelle carte degli ispettori di Banca d’Italia che indagano sulla gestione di Banca Progetto.

INDAGA ANCHE MILANO
Intano le inchieste penali sull’istituto ora commissariato potrebbero presto avere nuovi sviluppi. Oltre all’indagine romana sull’istituto di credito e il mondo dei suoi agenti e, ancora, alla “vecchia” inchiesta milanese, condotta dal pubblico ministero Paolo Storari, c’è un’altra indagine che parte dal capoluogo lombardo.

L’inchiesta è condotta dal pm Roberto Pellicano che indagherebbe per associazione per delinquere e riciclaggio. In questo filone, sempre in base a quanto apprende Domani, sarebbero al centro di ulteriori accertamenti anche operazioni di vendita e finanziamenti ambigui relativi a una serie di squadre di calcio.

A completare il quadro la (prossima) conclusione dell’ispezione sull’istituto di credito da parte di Banca d’Italia che nel documento di marzo segnala gravi «irregolarità». «Nonostante i ripetuti solleciti e richiami da parte di questo Istituto – scrive Bankitalia – anche in merito alla necessità di gestire la crescita del portafoglio dei crediti deteriorati e ridurre il persistente quanto significativo gap nella classificazione a maggior rischio delle posizioni affidate condivise con il resto del sistema bancario, gli esponenti aziendali e i responsabili delle funzioni di controllo hanno minimizzato il progressivo deterioramento della situazione tecnica della banca, prefigurando soluzioni a livello organizzativo e informatico, la cui attuazione non si configurava nelle tempistiche preventivate».

E, ancora, segnala la Vigilanza di Banca d’Italia: «L’attività di adeguata verifica inoltre è risultata di fatto limitata ad adempimenti formali e non ha intercettato fattori di rischio inerenti le richieste di accesso ai finanziamenti assistiti da garanzia pubblica».

Come dire che sono stati concessi crediti milionari senza le necessarie garanzie da parte delle aziende beneficiarie. Questa l’accusa di Banca d’Italia. E adesso tocca ai magistrati far luce su quel sistema opaco di prestiti e favori.


Diritto di replica

Gentile Direttore Emiliano Fittipaldi,

In merito all’articolo “Prestiti facili e affari in famiglia. Nuove accuse a Banca Progetto”, pubblicato oggi a firma Malagutti e Riera dal suo giornale, evidenzio come io sia tirato in ballo senza alcuna ragione visto che nulla ho a che fare con la vicenda. Ho conosciuto nel settembre 2022 Simone Giacomini e Stardust come leader in Italia nel settore influencer marketing (cosa che lo stesso suo giornale conferma la società essere). Ciò anche in ragion del fatto che Stardust è partecipata da soci di elevato standing come il Gruppo Gedi e la famiglia Elkan. Come Assessorato ai Grandi Eventi del Comune di Roma, abbiamo ospitato, nel marzo 2023, la conferenza stampa di presentazione dell’Academy di cinema gratuita per influencer perché diretta da un grande regista come Mimmo Calopresti e perché, dopo il successo di Milano, apriva a Roma, con possibili rilevanti ricadute anche di carattere sociale. A questa conferenza stampa ha partecipato anche la celebre regista Cinzia Th Torrini come relatrice oltre a decine di giornalisti e i più importanti influencer del nostro Paese. Dunque, per il Comune si è trattato di un successo. E di una conferenza stampa come ne facciamo normalmente per promuovere iniziative cui vogliamo dare risalto nell'interesse della città di Roma. Quanto al contratto di 15.000€, di cui apprendo l'esistenza oggi, evidenzio che nulla c’entra l’assessorato che dirigo o il mio dipartimento di riferimento. Credo si tratti di un contratto, peraltro di modico importo, stabilito in autonomia da Zetema o comunque da un altro dipartimento del Comune di Roma. Bastava una semplice verifica in più o una chiamata e lo avremmo chiarito. Piuttosto, la Stardust fece campagne gratuite per i nostri eventi, come nel caso delle sfilate di moda delle accademie romane in piazza del Campidoglio, e ciò per ricambiare (senza che fosse dovuto) la cortesia istituzionale del Comune concretizzatasi nella ospitalità della detta conferenza stampa.

Aggiungo, solo per completezza, che ovviamente nulla ha a che vedere il mio ruolo da Assessore al comune di Roma anche con le scelte e le attività di Sport e Salute S.p.A. Società controllata dal Mef, e in cui non ho alcun ruolo.

La prego quindi di pubblicare già domani sul suo giornale una rettifica con il mio chiarimento nei termini sopra esposti. Per qualunque ulteriore chiarimento rimango a disposizione.

Grazie

Alessandro Onorato

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