Bartolozzi va a Capri con la motovedetta. Ma solo il ministro Nordio ne ha diritto

Tra il 3 e 4 ottobre Giusi Bartolozzi, capa di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, si è spostata da Roma a Capri insieme al marito, l’avvocato Gaetano Armao, già vicepresidente della regione Sicilia. Nessuna luna di miele, nessun viaggio di piacere. La coppia è approdata sull’isola per partecipare a un convegno promosso come ogni anno dal Centro elaborazione dati della Corte suprema di Cassazione. Ma il mezzo usato è stato singolare, per qualcuno a Via Arenula perfino improprio: una motovedetta della Guardia di finanza (e non dei carabinieri come precedentemente scritto da questo giornale). I coniugi non hanno utilizzato né l’aliscafo né un’imbarcazione privata, ma un veicolo che sarebbe destinato solo per le missioni speciali e ufficiali dei ministri. Caso Almasri, liberare un torturatore non è reato. La destra regala l’impunità al governo Viaggio a Capri L’evento sull’isola è stato promosso sotto la supervisione di Antonella Ciriello, capa del dipartimento dell’innovazione al ministero della Giustizia, che aveva naturalmente invitato il Guardasigilli Nordio. Un modo per dare maggiore prestigio all’evento con una lectio magistralis dell’ex pm, ora figura chiave del governo guidato da Giorgia Meloni. In quei giorni, però, l’Italia era paralizzata dalla mobilitazione dei sindacati per la tragedia di Gaza. Troppo difficile raggiungere Capri. Troppo difficile spostarsi. Così Nordio ha deciso di declinare l’invito. Quindi il ministro ha delegato la sua factotum, Bartolozzi, non a caso soprannominata la zarina per il peso acquisito in via Arenula. Al suo posto, a Capri, dunque, la ministra ombra del dicastero di via Arenula, che con il consorte ha utilizzato il mezzo in dotazione all’Arma e di cui solo i componenti del governo sono autorizzati a disporre in determinate situazioni. Perché quest’eccezione per la zarina di via Arenula? In base a quanto appreso da Domani, Bartolozzi avrebbe addotto come motivazione quella di dover sostituire il ministro all’ultimo minuto e non avrebbe avuto tempo di organizzarsi diversamente. Insomma, un’emergenza. Da qui l’esigenza di raggiungere l’isola nel minor tempo possibile. I finanzieri pronti a imbarcare il ministro hanno acconsentito comunque alla partenza con la motovedetta. Ma da parte del Guardasigilli non sarebbe stata sottoscritta una delega specifica a favore di altri passeggeri. Caso Almasri, la Camera “archivia” le accuse contro Nordio, Piantedosi e Mantovano: «Agirono nell’interesse dello Stato» No comment Finito il convegno, Bartolozzi e Armao dovevano rientrare nella capitale. Al ritorno, però, le forze dell’ordine non hanno bissato il passaggio speciale per la coppia, visto che era ormai chiaro che il ministro non si sarebbe presentato all’evento caprese. La capa di gabinetto contattata da Domani che le ha chiesto conto della trasferta, non ha voluto dare eventuali precisazioni o smentite. Ma ha affermato di «essere sotto tutela» di una scorta», aggiungendo di voler scoprire «chi le ha fornito il mio numero personale» e di non voler «rilasciare informazioni su nessuna questione». Bartolozzi è indagata per false dichiarazioni rese ai pubblici ministeri nell’ambito del caso Almasri. Il torturatore libico, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, nonché liberato dall’esecutivo Meloni e rimpatriato su un volo di Stato – il Falcon 900 – a gennaio scorso. Un mezzo, dicono le carte del tribunale dei ministri, che non avrebbe dovuto utilizzare. Bartolozzi la Grande, la zarina di Nordio alla ricerca del seggio