gli ultimi pezzi di argenteria regalati all’estero

Bilancio impietoso di un mercato calcistico da paese marginale

  • Né reclutatori né formatori. I club della Serie A stanno in mezzo al guado mentre il mercato globale mostra capacità di adattamento alle conseguenze della pandemia. In queste condizioni il declino diventa irreversibile.
  • Le tre società che volevano fare la Superlega (Inter, Juventus e Milan) perdono calciatori di livello mondiale senza possibilità di sostituirli. E le partenze di Donnarumma e Cristiano Ronaldo avvengono con danno economico.
  • La perdita di competitività internazionale della Serie A condanna i club a una dimensione nazionale da piccolo cabotaggio. Il massimo campionato italiano sta diventando provincia d’Europa ma ancora è prigioniero della grandezza passata.

Un mercato dei trasferimenti da paese calcisticamente marginale. Con un passato di gloria ormai remoto almeno quanto un futuro di ripresa. Con un presente di mediocrità trasformata in comfort zone. E col Covid che, potete scommetterci, farà da alibi almeno per un lustro quando invece le altre leghe europee di prima e seconda fascia (cioè la linea di confine lungo la quale oscilla la nostra Serie A) hanno già mostrato segni di ripresa perché meglio hanno saputo parare l’emergenza. Si è chiusa

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