I carabinieri di Napoli hanno arrestato in un blitz anti camorra otto persone ritenute appartenenti al sodalizio criminale «ngopp Miano», una fazione del clan Lo Russo operante nella zona nord di Napoli. Le accuse, a vario titolo, sono di rapina a mano armata, estorsione e di aver agevolato la potente famiglia di camorra Lo Russo nell’acquisire il controllo dei territori di Miano e dei comuni limitrofi di Chiaiano, Piscinola, Marinella e Colli Aminei. Cinque di loro erano già detenuti in carcere per aver commesso altri reati. 

La famiglia Lo Russo è meglio conosciuta come quella de «i capitoni» egemoni nell'area settentrionale del capoluogo, con base nel rione San Gaetano. I Lo Russo sono attivi nel controllo del territorio da fine anni Settanta, storici protagonisti della faida tra Nuova Famiglia e Nuova Camorra Organizzata. Il conflitto armato del 1980 si concluse con la «vittoria» del sodalizio Nuova Famiglia. I Lo Russo all'epoca si schierarono contro Raffaele Cutolo, meglio conosciuto come «il Professore», dal quale partì la guerra tra le famiglie di camorra. Cutolo è deceduto il 17 febbraio scorso.

Tra i destinatari del provvedimento ci sono Luigi e Gaetano Cifrone, capi del gruppo «ngopp Miano» arrestati nell'ottobre scorso per la gestione delle piazze di spaccio della zona, in particolare le piazze di hashish ed eroina. A loro si aggiunge anche Gennaro Caldore detto «Genny cioccolato», Stefano Di Fraia, Pasquale Pandolfo, tutti in carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione, consumato lo stesso giorno della rapina a mano armata al centro delle indagini. Gli arresti sono avvenuti grazie alle intercettazioni e alle testimonianze di più commercianti che hanno deciso di denunciare le estorsioni fatte dai carristi nei loro confronti. 

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