Comitati per la casa, centri sociali e cittadini sono scesi in strada, in Calabria, per manifestare contro le decisioni del governo e l’arrivo del nuovo commissario alla sanità. Non sono mancati momenti di tensione durante la manifestazione che si è svolta all'ingresso dello svincolo autostradale di Cosenza sud dove i manifestanti hanno cercato di forzare il blocco della polizia. Alla mobilitazione hanno partecipato diverse centinaia di persone, non solo i gruppi organizzati, ma anche cittadini, esercenti e ristoratori che lamentano difficoltà a seguito della dichiarazione della zona rossa. Dopo i primi momenti di tensione, successivamente, il corteo si è diretto verso il centro città. Il traffico urbano è stato paralizzato. I manifestanti hanno chiesto interventi di potenziamento della sanità pubblica. «Oggi a Roma hanno discusso delle prossime elezioni regionali in Calabria, noi vogliamo che riaprano gli ospedali chiusi. In Calabria la gente muore di covid e di fame. Cosa hanno fatto in questi mesi? Non è possibile che una regione, con pochi contagi, venga chiusa perché non è stato fatto niente, non hanno fatto un piano covid, non hanno aumentato i posti in terapia intensiva, hanno dimenticato la sanità che non significa solo covid, ma occuparsi di tutti i malati», dice Jessica Cosenza, del collettivo fem.in, cosentine in lotta. Intanto, non si placano le polemiche per le dichiarazioni del nuovo commissario per la sanità in Calabria che, in un video, afferma l'inutilità dell'uso delle mascherine nel contrasto al Covid. Giuseppe Zuccatelli si è difeso precisando che: «Non si trattava di un'intervista ma di una conversazione privata che qualcuno ha filmato e che ora viene usata strumentalmente. Certo, quelle frasi le rinnego, ma eravamo a marzo». In realtà sono state proprio le attiviste Fem.In Cosentine in Lotta a chiarire, in un post su Facebook, che il video è stato girato da una di loro nel corso di un incontro avvenuto nella sede dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza, quando Zuccatelli ne era commissario. «Le riprese - scrivono le attiviste di Fem.In - sono evidentemente ravvicinate e ben centrate sul volto di Zuccatelli. Il tavolo non era affatto un'interlocuzione privata e l’incontro è avvenuto a maggio, non a marzo». 

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