Prosegue il blocco degli autotrasportatori lungo le strade italiane contro l’aumento del costo del carburante. Partito ieri in Sicilia si sta diffondendo in modo spontaneo in diverse città da Taranto a Campobasso. Blocchi anche al porto di Ravenna
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Continuano le proteste degli autotrasportatori contro l’aumento del costo del carburante. Partita ieri dalla Sicilia, in modo spontaneo la protesta si sta diffondendo un po’ ovunque.
- Incolonnamenti di tir si registrano in Calabria, sulla statale Due mari, in provincia di Catanzaro, ai bordi delle due carreggiate. Questa mattina, blocchi anche sulla strada statale 16 al confine tra Puglia e Molise. Il pastificio La Molisana di Campobasso ha oggi confermato a Lapresse «tutti i timori relativi alla possibilità di un blocco totale dei mezzi pesanti», aggiungendo che «anche se al momento la produzione nello stabilimento non è stata fermata. Non escludiamo tuttavia di doverlo fare a breve qualora si verificheranno condizioni proibitive per la distribuzione e i trasporti». Anche al porto San Vitale di Ravenna, i camionisti si sono fermati, in protesta contro il caro-gasolio e anche contro il Green pass.
- In Puglia, lungo la SS 96 tra Bari e Altamura, un autista che aveva aderito alla protesta è stato investito da un conducente di un furgone. L'uomo avrebbe riportato una ferita alla testa.
- La protesta degli autotrasportatori rischia di procurare danni all’economia del paese. Ieri Coldiretti ha detto: «Con l’85 per cento delle merci che viaggia su strada lo sciopero dei tir con i blocchi stradali provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all’industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione».
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